Ospedale di Livorno, sì ai diritti del personale sanitario, ma i pazienti?

Rispondiamo alle domande di un nostro lettore

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LIVORNO – Ingiurie, comportamenti molesti, offese, aggressioni, diffamazione via social, sono tutta una serie di avvertimenti e segnalazioni che si riferiscono ai diritti del personale sanitario, contenuti nelle affissioni all’interno dell’ospedale di Livorno insieme a una rassegna stampa in cui si riportano i titoli sui giornali dei fatti più gravi e rilevanti. Ma i diritti dei pazienti? Perché non vengono menzionati? La domanda proviene da una segnalazione di un nostro lettore, che per comodità chiameremo Mario, metalmeccanico in pensione, sempre attento ai diritti dei lavoratori e dei cittadini nel corso della carriera e anche dopo come ci fa sapere “ma mai schierato in nessuna maniera, sia partitica che sindacale” ci tiene a precisare, un po’ arrabbiato ma soprattutto sorpreso dalla quantità di materiale affisso all’ospedale di Livorno, dopo l’ennesima visita al terzo padiglione per accompagnare la madre anziana e disabile. “Diritti di medici e infermieri e i pazienti non vengono nominati, non mi sembra equo” fa notare il nostro lettore che aggiunge “sono d’accordo con il far valere i diritti del personale sanitario ma penso anche ai pazienti fragili che non hanno una persona ad accompagnarli, ad esempio i disabili che non sono fruitori delle legge 104. Questo pensiero mi è venuto – conclude – proprio durante una delle visite all’ospedale per accompagnare la mia mamma malata”. Per completezza siamo andati ad indagare sulla natura delle affissioni menzionate dal nostro lettore. Trattasi di parte di un progetto anti violenza nei confronti del personale sanitario e sono presenti da circa un anno in tutto l’ospedale. Per quanto riguarda le linee guida per i diritti dei pazienti e dei visitatori dell’ospedale sono certamente presenti all’interno della struttura informazioni sulla priorità per i disabili e le donne in stato di gravidanza, sull’iter amministrativo riguardo il bonus malus del ticket, ma non si ha notizia di locandine generiche in cui vengano menzionati i “diritti dei pazienti” dei quali comunque per le vertenze legali è sempre possibile rivolgersi per un orientamento al Tribunale dei diritti del malato e alle altre associazioni del settore presenti sul territorio.


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Divento giornalista pubblicista nel 2012 lavorando per Il Tirreno per quattro anni e mezzo nella redazione della cronaca di Livorno, in seguito faccio varie esperienze personali sempre volte ad accrescere la mia esperienza professionale. Ho collaborato con più di un giornale on line, guidandone alcuni, ho lavorato come addetto stampa nel campo della politica, dello sport e dello spettacolo, attualmente affianco la professione giornalistica a quella di scrittore.