Per la prima volta al mondo vive con la sola parte di fegato salvata: è stata eseguita a Pisa la nuova chirurgia epatica salvavita

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PISA- Per la prima volta al mondo una persona vive con la sola parte di fegato salvata. L’intervento è stato eseguito all’Ospedale di Pisa, da sempre un’eccellenza nel settore chirurgico e dei trapianti epatici.

Oggi, nelle sale operatorie del Dipartimento di Chirurgia generale dell’Azienda ospedaliera universitaria di Pisa diretta dal dottor Piero Buccianti, il dottor Lucio Urbani, chirurgo generale, ha salvato nuovamente il fegato (e la vita) di una paziente affetta da neoplasia del colon con metastasi epatiche sincrone bilaterali applicando la strategia chirurgica dell’epatectomia con risparmio d’organo in due tempi. Questo ha consentito, per la prima volta al mondo, l’esecuzione di un terzo tempo chirurgico che ha previsto l’asportazione di tutto il fegato di sinistra, lasciando solamente la porzione del fegato di destra salvata precedentemente.

Lo stesso dottor Urbani aveva già eseguito la tecnica dell’epatectomia per ben due volte, nel 2012 e nel 2018. In casi analoghi in altri centri si è proceduto immediatamente all’asporto completo del fegato e al trapianto. La tecnica di  risparmio d’organo consiste invece nel presevare e ricostruire le parti anatomiche interessate da metastati epatiche. Si tratta di un interventi chirurgico molto lungo e complesso ma che, a differenza di quello tradizionale, non prevede l’asportazione del fegato, operazione rischiosa che puo’ portare anche a complicanze post-operatorie. Iil vantaggio di questa nuova tecnica è duplice, sia perchè permette di risparmiare il fegato, sia perchè, se eseguita con successo, il paziente puo’ tornare ad una vita normale.

In questo caso, dopo l’ottima risposta al trattamento chemioterapico, l’intervento è stato realizzato in tre tempi: innanzitutto si è proceduto alla bonifica del fegato di sinistra e contemporaneamente all’asportazione del tumore. Poi, invece di eseguire l’epatectomia destra è stato programmato un intervento molto più complesso che ha consentito però di “salvare” il fegato di destra. Si è trattato di una scelta assolutamente rivoluzionaria che ha permesso di salvare la vita alla paziente. Poco tempo dopo l’operazione, infatti, è purtroppo ricomparsa una grave lesione che andava ad intaccare le strutture vitali del fegato. L’unica soluzione, a  questo punto, è stata quella di asporatre completamente il fegato di sinistra. Il terzo tempo chirurgico è stato possibile solo perchè il volume del fegato di destra “salvato” in precedenza era tale da consentire la vita del paziente. Con la tecninca standard dell’epatectomia in due tempi, che prevede di asportare tutto il fegato di destra dopo aver bonificato nel primo tempo il fegato di sinistra, questo non sarebbe mai stato possibile.

Oggi il paziente vive una seconda volta grazie al “nuovo” fegato e all’eccellenza della chirurgia toscana.

 

 


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Laureata in Studi sulla Sicurezza Internazionale, con una formazione multiculturale in 6 diversi atenei italiani, europei ed esteri, scelgo News-24 per portare ai lettori il mio sguardo sul mondo.