Qualcosa si muove a sinistra,qui a Latina. Un suggerimento non richiesto

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LATINA- Qualcosa si muove a sinistra. Di per sé, a Latina, è una notizia interessante.

Nei giorni scorsi le sardine, capitanate da Anna Claudia Petrillo, già militante del Pd e sostenitrice di Nicola Zingaretti alle primarie, hanno rivolto un appello al cosiddetto campo progressista, vai a sapere cosa sia e dove sia il campo, ma tant’è. Appello per fare che? Per muoversi, per organizzarsi, per non arrendersi allo stato comatoso in cui versa la sinistra pontina.

Brave, sardine! Spronare quei morti di sonno di Lbc e Pd è , da parte vostra, il segno di un vitalismo proprio di chi ha voglia di combinare qualcosa.

Infatti, a stretto giro è arrivata la risposta di Enrico Forte che da buon vecchio democristiano ha capito subito la ciccia dell’appello. Ha risposto, il Consigliere Regionale, che la cosa si può organizzare. E’ senza dubbio il più intelligente fra i dem, colto, appassionato di tennis , musica jazz e uomo di buone letture , è certamente un buon ragionatore di politica.

Dopodiché, da Latina Scalo, ha emesso segni di vita Fabrizio Porcari. Lontanissimo dalla mia visione politica, andiamo d’accordo solo in fatto di cibo. Condividiamo, infatti, la passione per la tavola. Lui, più di me, è un appassionato coltivatore diretto di ortaggi e forse pure di grano. Il che lo rende, almeno in fatto di cucina, un sovranista pure un po’ conservatore. Anche lui all’appello sardinesco ha risposto presente.

Dulcis in fundo, Lbc e l’anima più interessata alla Politica. Gli smaliziati del gruppo, insomma, che poi sono due giovani: Valeria Campagna e Francesco Giri. Fautori da sempre del dialogo fra Pd ed Lbc, la chiamata all’unità è musica per le loro orecchie. Sui social hanno subito rilanciato l’ideona.

Diciamocelo, la cosa ha un suo perché. Coletta non può andare da solo ché da solo entrerebbe in Consiglio Comunale. Il Pd in solitudine quanto vale? Nemmeno il 10%. La sinistra di Bersani e Porcari non credo possa avere neanche un punto percentuale. Una coalizione progressista, dunque, è quasi d’obbligo. La destra scalda i motori. Lega, Fratelli d’Italia, i vecchi di Forza Italia travestiti da nuovi. Il fatto è che questi a destra son poco dotati dal punto di vista intellettuale. Il rischio che replichino la tragedia del 2016, dove l’ultima zucca si pensava Sindaco, non è una ipotesi da scartare. Se andassero divisi, una coalizione che gli si opponesse replicherebbe il miracolo del Sindaco Coletta. A due condizioni, però.

La prima. Latina è una città moderata. Se fosse chiamata a votare una ammucchiata nostalgica del marxismo-leninismo la sfida sarebbe persa in partenza. Qui Enrico Forte può giocare una partita coinvolgendo mondi liberali e cattolici, socialisti e laici. Un anticomunista non dovrebbe, dunque, sentirsi a disagio o, peggio, venir trattato come un nemico del popolo da processare nella pubblica piazza. Serve un approccio moderato e poco straccione, nei temi e nel presentarsi agli elettori.

La seconda condizione, poi, è elementare per chi decida di correre insieme. Per vincere tutti, ognuno deve rinunciare a qualcosa. Massimamente Damiano Coletta che, per voler usare un eufemismo, in questi quattro anni non ha saputo instaurare una relazione sentimentale con la città. Il Sindaco deve mettere in discussione la sua ricandidatura, dirsi pronto a fare un passo indietro. Anche strumentalmente.

Così facendo una coalizione del genere potrebbe ambire al ballottaggio. Diversamente, se procedessero in ordine sparso, a malapena eleggerebbero due Consiglieri Comunali.

Non è una operazione semplice, presuppone una rilettura critica di questi anni e uno scatto di fantasia nell’immaginare un nuovo programma per Latina che passi, essenzialmente, su tre linee direttrici: sanità, università e marina.

Se riusciranno nell’impresa potranno dire di aver fatto Politica.


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Sono laureato in Scienza della Politica con tesi dal titolo: ”L’eccezionale: Storia istituzionale della V Repubblica francese”. Socialista liberale libertario e radicale. Mi sono sempre occupato di politica e comunicazione politica collaborando a campagne elettorali e referendarie. Ho sempre avuto una passione per il giornalismo d’opinione e in News-24 ho trovato un approdo naturale dove poter esprimere liberamente le mie idee anche se non coincidono sempre con la linea editoriale della testata. Ma questo è il sale della democrazia e il bello della libertà d’opinione.