Quel Libro Gloriosamente Italiano

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“Manzoni,libro universale: tutti vi possono imparare, dalla portinaia all’astronomo. Io lessi Manzoni tre volte -mi diceva tale- a diversissime epoche e sempre ne fui ammirato poiché da fanciullo ci scorsi il sorgere e il tramontare del sole,la tempesta e il sereno -il racconto- da giovane,l’amore,la smania per le riforme,la rivoluzione – da vecchio infine,la pace della famiglia, la rassegnazione- la vanità del tutto. Eppoi c’è gente che osa scrivere che Manzoni non presenta grandi caratteri. Non ne presenta? e Federico Borromeo, e fra Cristoforo, e i personaggi delle sue tragedie – e Napoleone- cosa sono? <e il popolo che è il più gran carattere di tutti?> Ma pure,dimentichiamoli. Manzoni,ne’ suoi libri,presenta lui stesso. Sfido voi a trovarmi un più grande carattere! ” (Carlo Dossi, Note Azzurre). Purtroppo si va ancora dicendo che il sommo autore ha avuto la sfortuna di essere stato “ammorbante” ai tempi dei banchi di scuola. Per quanto mi riguarda ritengo di essere stato fortunatissimo, (Quinta ginnasiale) : l’indimenticabile prof.U.Rosella,ogni Venerdì, leggeva un capitolo del romanzo, una lettura assolutamente interpretativa: aveva una voce alla Arnoldo Foà (lo descrivo-ricordo nel mio libro), nessun commento,nessuna digressione, capivamo tutto,incredibile. Non solo Manzoni ma tutti gli autori, a scuola, dovrebbero essere solo “presentati” agli alunni con un “ecco a voi….” e lasciare loro la scena, lasciarli colloquiare con il “pubblico”(ovviamente ci vuole una regia ma il regista non deve apparire!). Idem per un Leopardi e tanti altri. Altro esempio, Sofocle (Antigone): si leggano le considerazioni di Hegel (Estetica), quattro righe (si fa per dire) ed è tutto detto e spiegato. Insomma, più che lezione, “dimostrazione” per clarissima exempla! In questo tristissimo periodo va bene l’Inno di Mameli sempre Verde (ancora non s’ode quello di Verdi, “Va pensiero”!), magari diretto da Muti (CD) ma si torni anche ai “Promessi Sposi”, un capitolo al giorno; dal terrazzino, sulle corti o cortili, si leggano ad alta voce -perché no?- alcune pagine….Anch’esse suonerebbero come un inno nazionale,vibrante e consolatorio. Ho riletto stamattina il Cap.IV, (Fra Cristoforo), al termine non avrei mai creduto di ritrovarmi commosso, ai limiti di un singhiozzo e nello stesso tempo confortato dall’immenso,umanissimo “soccorso”.


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