LIVORNO – Quella di ieri, venerdì 28 agosto, doveva essere la giornata del divorzio più chiacchierato nei salotti buoni dello sport toscano: Spinelli e il Livorno, dopo 21 anni di odio e amore, dovevano dirsi addio.
Tuttavia, dopo i fallimenti targati Yousif e Fernandez, anche l’affare con il misterioso gruppo di imprenditori del Veneto non si è concretizzato e i dubbi continuano a crescere.
Spinelli, si sa, é stato un presidente che ha dato tanto al Livorno, lo ha portato dall’inferno delle categorie minori al paradiso della Serie A e della (ex) Coppa Uefa, ma da qualche anno ormai, complici le resistenze del figlio Roberto, non ha più profuso quelle energie, e quei danari, indispensabili per garantire alla città e alla calda tifoseria il palcoscenico che meritano.
Aleggia un fitto alone di mistero attorno alla trattativa che vede protagonista la famiglia Spinelli e la Banca Cerea; in questi giorni è circolato il nome dell’ex patron del Cuneo Lamanna, ma egli stesso ha personalmente negato un suo coinvolgimento diretto nella trattativa.
Il tempo stringe e a breve il Livorno dovrà iniziare la nuova stagione, ma quale sarà il suo immediato futuro?
Una serie C vecchio stile con la politica dei prestiti tanto cara agli ultimi anni di gestione o un nuovo entusiasmante progetto?
“Chi vuol essere lieto sia: di doman non c’è certezza…”
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