PISA – Un semplice meccanismo, quello adottato dai truffatori del giorno: foto hot, intime, che attiravano l’attenzione sui siti internet, messaggi provocanti ed erotici e poi la richiesta di denaro per incontrarsi. Si chiude così il cerchio della truffa: dopo la ricezione dei soldi richiesti, le escort cessavano di esistere e, nel luogo di incontro, le vittime (molte nelle province di Pisa e Lucca) non trovavano la ragazza con cui credevano di aver parlato nei giorni antecedenti, ma venivano abilmente rapinati.
Dietro a questi messaggi e a queste foto, rubate, si era creata una vera e propria organizzazione, di uomini e donne, che la polizia, grazie a un blitz e alle diverse testimonianze delle vittime, ha individuato e bloccato.
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