Benvenuti a Sermoneta, il suggestivo borgo medievale dove è stata girata una scena iconica dell’esilarante Non ci resta che piangere, di Massimo Troisi e Roberto Benigni.

In questo esilarante ciak, Massimo Troisi è affacciato dalla Loggia dei Mercanti e scambia un paio di battute indelebili nella storia del cinema italiano. Un predicatore si rivolge a Mario ripetendogli: “Ricordati che devi morire”. Di risposta, il protagonista: “Sì, sì, mo’ me lo segno”, scrivendo una delle più indovinate gag del film campione di incassi.

Sermoneta: il viaggio in uno dei borghi medievali più belli d’Italia

Sermoneta, la città selezionata tra mille per girare uno dei film più amati nella storia del cinema italiano, si trova in provincia di Latina, nel Lazio. Ricca di cultura e di storia, il suo immenso patrimonio artistico si conserva da secoli.

È, a pochi chilometri dalla via Appia ed a circa 60 da Roma, sorge su una collina a 257 metri sul livello del mare, dominando la grande Pianura Pontina. La sua fortuna storica inizia alla fine del XIII secolo, quando la famiglia Caetani si stabilisce in un imponente castello. Sermoneta diviene così il centro principale di un feudo vastissimo. All’interno del Castello Caetani e della città hanno soggiornato illustri sovrani e pontefici.

Storia di un borgo citato da Virgilio nell’Eneide

Passeggiare per Sermoneta regala l’emozione di viaggiare indietro nel tempo. Le mura degli edifici e i vicoli sembrano comunicare con il visitatore. La città parla di sé stessa, racconta la ricca storia di un borgo citato da Virgilio nell’Eneide.

Sermoneta fu popolata già in epoca arcaica. Il territorio presenta notevoli testimonianze archeologiche a partire dal IX secolo a.C. (età del ferro). Sulmo è il nome dell’antico insediamento romano sulle pendici del monte Carbolino.

Nel XII secolo furono gli Annibaldi a provvedere alla realizzazione della prima cinta muraria. Nel 1297 Pietro Caetani, conte di Caserta, l’acquistò grazie ai buoni uffici di papa Bonifacio VIII (Benedetto Caetani). I Caetani fecero di Sermoneta il centro dei loro domini nel Lazio meridionale.

Dal 1499 al 1503 il castrum Sermineti fu sotto il dominio di papa Alessandro VI il quale, dopo averlo confiscato ai Caetani, lo concesse alla figlia Lucrezia Borgia (sì, il papa Borgia aveva dei figli), poi al figlio di lei Rodrigo d’Aragona, che per primo portò il titolo di duca di Sermoneta.

Tuttavia, è la signoria Caetani ad aver fatto fiorire uno dei borghi del Lazio tra i più frequentati e amati.

Una perla medievale: cosa vedere nel noto borgo laziale

Vivere una fiaba all’interno di un castello medievale è possibile a Sermoneta. Il Castello Caetani domina la città ed è una grandissima attrazione turistica. Si tratta di una fortezza risalente al XIII secolo, simbolo del potere della famiglia Caetani. Anche all’interno del Castello sono state girate alcune scene del film Non ci resta che piangere.

Un luogo simbolo del borgo di Sermoneta è la Loggia dei Mercanti. Lo scopo della struttura era ospitare il consiglio cittadino ma vennero installati anche negozi, botteghe e le stalle per i cavalli. Si trattava di una zona molto animata durante il giorno, in cui venivano discussi affari, questioni burocratiche e politiche.

Da non perdere è la Cattedrale romanica (con influenze gotiche) di Santa Maria con il suo maestoso campanile decorato con mattoni e ceramiche pregiate e la meravigliosa Madonna degli Angeli di Benozzo Gozzoli.

Da Sermoneta, in 15 minuti di macchina, si raggiunge il suggestivo Giardino di Ninfa che apre in primavera e con alcune aperture speciali durante l’anno. La visita continua con la vicina Abbazia di Valvisciolo, un monumentale luogo di preghiera, una perla dei monaci cistercensi.

Come arrivare a Sermoneta? Qual è il periodo migliore per visitare il borgo?

Naturalmente la città è visitabile in qualsiasi periodo: in estate, durante le ferie natalizie oppure in autunno, tuttavia, la primavera rimane l’occasione perfetta scoprirla al meglio. Inoltre, l’intera zona presenta un territorio estremamente ricco di storia, paesaggi naturali e buona cucina.

In auto è necessario prendere la strada statale Pontina da Roma, immettendosi nell’Appia e uscendo all’altezza di Latina Scalo, proseguendo poi in direzione di Sermoneta. Per chi proviene da Napoli, invece è necessario utilizzare l’autostrada verso Roma e uscire a Frosinone, per poi continuare lungo la SS 156 per i Monti Lepini, Priverno, Sezze Scalo e infine Sermoneta, altrimenti dall’Appia l’uscita è sempre quella di Latina Scalo, fino ad arrivare al borgo laziale.

La cittadina non possiede una stazione ferroviaria, quindi in treno bisogna raggiungere quella di Latina Scalo, distante appena pochi chilometri, proseguendo in autobus (o in bicicletta) fino a Sermoneta.


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Classe ’96, laureata in Management dei beni culturali presso l’università di Macerata. La carriera universitaria e lavorativa mi hanno formata nella scrittura online e giornalistica. Appassionata di arte e spettacolo. In continua formazione nel campo del marketing e della comunicazione.