ROMA I mesi di gennaio e febbraio, a Roma, sono stati accompagnati dalla musica di due tra i più grandi compositori russi, Cajkovskij e S.Prokof’ev,rispettivamente al Parco della Musica-Santa Cecilia e Teatro dell’opera di Roma. Un necessario magari scaramantico lenimento nella perturbazione psico-patologica causata dall’ormai famigerato Corona virus: un pò come fu al tempo del Boccaccio il suo “giocoso” Decameron (per usura professionale ho bellamente saltato i riferimenti scolastici d’obbligo a peste e appestati!). Il primo ha brillato nella esecuzione del celebre,”cinematografico” Concerto n°1 (spesso usato nei film) per le mani alate del prodigioso diciannovenne pianista A.Malofeev (russo), nella Sinfonia n°3 (Polacca) per lo straordinario violinista L.Kavakos (anche lui molto giovane), nell’incredibile,superbo allestimento dell’opera (Scene liriche) “Evgenij Onegin” al teatro dell’Opera-Costanzi di Roma. Il secondo, nella magnifica “cantata” di “Alexandr Nevskij”, composta appositamente da S.Prokof’ev per e in sinergia col grande regista (russo) S. Ejzenstejn per il film omonimo (1938) [abbinata,nel programma, a un altro russo eccellente,Igor Stravinskij, Petruska]. Magistrali coro e orchestra, spettacolare anche in senso teatrale. L’opera di Cajkovskij si avvale di una partitura bellissima,da grande melodramma verdiano (pucciniamamente riveduto e corretto),con delle arie toccanti, degli assolo da brivido, dei cromatismi vocali e strumentali assai suggestivi e superlativi. Impareggiabile la direzione dell’orchestra di J. Conlon che considera “Il poema drammatico Evgenij Onegin uno dei più importanti classici della letteratura russa, scritto da A.Puskin, è anche una delle più belle opere non soltanto del repertorio russo ma di tutto il repertorio lirico”. Una storia d’amore e morte, di eroi(negativi) e antieroi (rivoluzionari). Scenicamente “inquadrata” da una regia e scenografia di poetica impronta”futurista” o “cubista”, dagli spazi sublimati direi in “fibre” ottiche, in un vuoto pneumatico in cui vibrano e palpitano le passioni,la malinconia,le rinuncia,i pentimenti. Disegnati e esaltati da pochi oggetti essenziali tra cui le sedie, portate o sistemate a vista a formare quadrati o cerchi, quasi antropomorfizzate, personaggi protagonisti anch’esse. Da balli popolari e del bel mondo – rapporto speculare di popolo (contadini) e nobiltà- una bella sottolineatura (nei costumi, nei canti) del “populismo”,quello vero (russo) e non da strapazzo. Insomma, una splendida “scatola magica” sostanziata dalle luce, matematicamente e genialmente usata dal regista Robert Carsen come contenitore di poesia e arte assolutamente contemporanea. Abilissimo nel disegnare quadrati e cerchi a terra con i movimenti,linee,le stesse sedie,replicate dai movimenti del coro e dei cantanti. Un artista di quelli che l’avanguardia l’anno ben digerita,metabolizzata e filtrata mediante l’altissima e raffinata arte del suo mestiere. Ad esempio, la scena del duello: la “scatola” totalmente tinta di un azzurro forte e cupo,sul fondo,frontalmente,uno dei due duellanti,sul proscenio, l’altro,di spalle,due sagome scure: quasi per absurdum il colpo di rivoltella,il nulla. Bellissime le scene del ballo, festose e comunicative quelle dei contadini, sottilmente annoiate o artefatte quelle dei signori, entrambe il sotto testo della vicenda, il ballo finale triste preludio della disperazione finale del dandy Onegin. Carsen è uno dei più prestigiosi registi del teatro contemporaneo, un “mago” come lo è stato Strehler. All’alzarsi del sipario ho avuto un sussulto: foglie che cadono dall’altro rivestendo gradatamente tutto il palcoscenico, varie gradazioni di luci col prevalere del bianco, a seguire, una sapiente disposizione delle sedie e qualche altro oggetto: che Carsen non abbia voluto citare un “classico”?! Altra straordinaria citazione (a parer mio) il ballo finale, tutto giocato sul bianco (pavimento) e il nero (gli abiti di donne e uomini): m’è parso di rivedere “La Traviata” di Visconti,incredibile! Cantanti-attori strepitosi. P.S. Da non perdere (ultima replica sabato 29.02,18h.00) (gmaul)


News-24.it è una testata giornalistica indipendente che non riceve alcun finanziamento pubblico. Se ti piace il nostro lavoro e vuoi aiutarci nella nostra missione puoi offrici un caffè facendo una donazione, te ne saremo estremamente grati.



Articolo precedenteRinviato il convegno su “Uomini e Donne Uguali e Diversi, Iniziamo dalle Donne “
Articolo successivoQuarantena Obbligatoria