Come pubblicato ieri dal Comune di Sabaudia, il Ponte di via Arciglioni, vittima degli eventi calamitosi dell’ottobre 2018, è stato finalmente riaperto al transito pedonale e veicolare.

Nel frattempo però non sono mancate le polemiche in città per quanto riguarda i ritardi maturati sia nell’apertura del cantiere sia nell’annunciata ultimazione dei lavori, e nemmeno i dubbi concernenti l’esecuzione a regola d’arte degli interventi.

Sulla vicenda, con una nota stampa, si è espressa oggi la segreteria politica del sindaco Giada Gervasi, ricostruendo le varie fasi che hanno caratterizzato l’iter procedurale del ripristino della struttura.

“Subito dopo il cedimento, l’amministrazione si era attivata per la richiesta dello stato di calamità, non solo per il ponte, ma anche per altre situazioni di danni sull’intero territorio comunale.
La Protezione Civile Regionale solo nell’annualità 2020 del “Piano degli Investimenti” ha incluso, tra gli altri, l’intervento di riparazione del Ponte degli Arciglioni per un importo di stima pari ad euro 167.000,00.

È stato possibile avviare l’iter, quindi, solo nel settembre del 2020 e, con i tempi necessari per redigere il progetto di fattibilità e quello esecutivo e per concludere la gara per l’affidamento dei lavori, l’intervento di risanamento è potuto iniziare nell’aprile del 2021.

I lavori sono stati completati in estate, ma ci sono stati ritardi nell’ottenimento dei collaudi a causa dell’hackeraggio che ha coinvolto anche la piattaforma del Genio Civile della Regione Lazio.

È doveroso precisare che le piogge di questo inverno, che hanno creato una voragine nel terreno accanto alla strada a ridosso del ponte, non hanno apportato alcun danno al ponte, come qualcuno aveva ipotizzato gridando allo scandalo per i lavori mal eseguiti!
Il collaudo del ponte è stato eseguito dal Genio Civile appena è stato possibile e senza riscontrare alcun intoppo.
Il problema creato dalla pioggia, nella porzione di terreno adiacente il ponte, è stato altresì risolto tempestivamente, rincanalando il flusso delle acque piovane in maniera corretta”.

Fin qui la versione dei fatti di “Cittadini per Sabaudia”, poi la conclusione al veleno:

“Vorremmo ricordare a tutti gli esperti in ingegneria civile che se ci troviamo ad eseguire così tanti interventi straordinari, in moltissimi casi dipende dal fatto che, negli anni, non si è pensato neanche alla manutenzione ordinaria! Quel ponte, per esempio, non era manutenuto da decenni! Ma si sa, gridare ‘al lupo al lupo’ quando non si ha la responsabilità di una città è più semplice che provare a fare le cose per bene quando se ne ha la possibilità!


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