SCHLEIN / SCHELLEN

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SCHLEIN /SCHELLEN
In ted. “suonare il campanello” e che stavolta sia davvero assordante cioè d’allarme e valga a ri-scuotere dal letargo un PD finora penoso e comatoso, finalmente una donna vuol dire “fallo!” nel senso di un imperativo categorico kantiano e non di un “membro” di partito impotente e sterile visto che Donna vale fertilità e maternità, nel caso della Nostra <Madre Coraggio e i suoi figli> di cui Brecht (su un diverso versante!). Una donna per tutte le stagioni a venire, di nuovo conio: PDI = <Partito Donna Ideale> finalmente degnamente rappresentato….gli altri tutti di corsa a….”Letto”! Un pensiero augurale:
<Nei giorni in cui la loro caduta era certa /-sulle mura già cominciava il lamento funebre-/ i Troiani raddrizzavano pezzetti di legno, pezzetti./ E cominciavano ad aver coraggio e buone speranze.> (B. Brecht, Leggendo un tardo poeta greco)
< (Quando non si possono fare prospettive per l’avvenire, si rimugina continuamente il passato, lo si analizza, si finisce col vederlo meglio in tutti i suoi rapporti e si pensa specialmente a tutte le sciocchezze commesse, ai propri atti di debolezza, a ciò che sarebbe stato meglio fare o non fare).> (A. Gramsci, Lettere dal carcere, 9 febbraio 1931, A Giulia)
P.S. So ti ripetermi ma lo dirò fino alla noia: perché a scuola invece di “fare della letteratura” (aria fritta) non si dedica più tempo a leggere i “poeti maledetti” dicasi Pasolini Brecht ancor più Gramsci? D’accordo Montale (ai miei tempi scolastici ignoto!) ma i suddetti non sono da meno magari più “sfacciatamente” politici (!), i lieder (liriche) di Brecht sono istruttivi, opportunamente “scandalosi”, senz’altro più stimolanti di Carducci e Pascoli con ogni rispetto per entrambi! E perché no Guido Ceronetti, il Diario di Ennio Flaiano o mioddio chi sono questi sconosciuti e misconosciuti ?! E’ vero non sono contemplati nel programma e vaaaiiii con la DOXA ( traduci>chiacchiera)! Quasi quasi suggerei al tal Ministro di emanare una circolare in proposito! Tanto per gradire>
< L’Europa è la fortezza di Hitler,/ dice Goebbels a ogni bambino./ Ma dove s’è mai vista una fortezza/ nella quale i nemici non solo di fuori/ stanno, ma anche di dentro?>
<Leggendo Orazio> Perfino il diluvio/ non durò in eterno./ Alla fine defluirono/le nere acque. Certo pochi/durarono più a lungo!>
<Antigone> Esci dalla penombra e cammina/ davanti a noi un poco,/gentile, con il passo leggero/della donna risoluta a tutto, terribile/per i terribili.// Distolta a forza, io so/come temevi la morte, ma/ancor più ti faceva orrore/la vita indegna.// E non fosti indulgente / in nulla verso i potenti, e non scendesti/ a patti con gli intriganti, e non /dimenticasti mai l’ingiuria e sui loro/ misfatti non crebbe mai l’erba. (B. Brecht, Lieder)
P.S. Rivolgo e dedico questa lirica alla benemerita preside-dirigente di Firenze con lei ai tanti-molti docenti cui continuo ad esser grato per sor-reggere la “baracca”(scuola) ! (gimaul)


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