LATINA- In riferimento alla proposta di riqualificare la costa presentato dall’associazione balneari di Sabaudia e Confcommercio Lazio sud Latina attingendo ad un finanziamento Regionali, concordo che i tecno reef possono favorire il ripopolamento ittico della marina, ma nutro seri e fondati dubbi sul fatto che questo, possa curare la malattia che affligge la marina di Latina: l’erosione.
Sorvoliamo sul fatto che il Sindaco aveva dichiarato che sarebbero iniziati i lavori di ripascimento entro marzo e personalmente come sempre voglio sottolineare il fatto che non ci sono ne tempi, ne progettualità per fare si che nella prossima stagione estiva si possa avere di nuovo un arenile degno di questo nome.
Aggiungiamo che quanto dichiarato in commissione dall’assessore Lessio e vale a dire che ci sono cinquecento Mila euro per il ripascimento non è così esatto, sarebbe meglio chiarire che il 50% di questo finanziamento appartiene a Sabaudia.
A questo aggiungiamo ancora, la disfatta sull’eventuale perdita della bandiera blu, la situazione è visibilmente sotto gli occhi di tutti e ognuno ne tragga le giuste considerazioni.
Diverso invece il discorso, e qui che chiedo un’azione forte e il supporto di Confcommercio Lazio Sud Latina, per fare fronte comune e in stretta sinergia, premendo affinché si realizza il progetto presentato dai balneari del capoluogo sul “ripascimento della costa” tramite i più funzionali “geotubi” anch’essi finanziabili dalla Regione Lazio.
Progetto sicuramente non attuabile a Sabaudia, che ricade in una zona ad alta protezione ambientale e vincolata dalla presenza del Parco, ma percorribile a Latina nel tratto foce verde-capo portiere.
Il geotubo è costituito da moduli di 20 metri in polipropilene, del diametro di circa 3 metri, da posizionare parallelamente alla costa ed alloggiato, ai fini di una maggiore stabilità, in una sezione scavata nel fondale, rispetto al quale presenterà un sopralzo di circa 50 centimetri.
Una sorta di diga soffolta, che avrebbe concretamente, in primis una funzione di lotta all’erosione e in secondo luogo potrebbe servire anche a ripopolare il nostro mare.
Detto ciò, ogni progetto ha la sua peculiarità ed efficienza, dipende da ciò che si ritiene possa servire urgentemente a curare la malattia delle nostre coste.
Se sei un malato grave, non puoi usare l’aspirina per salvarti la vita, serve responsabilità .
Gianluca Di Cocco (portavoce di Fratelli D’Italia)
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