Tiziano Ferro testimonial della Cattolica: Libero lo definisce inadeguato perché gay

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LATINA – Nei giorni scorsi Tiziano Ferro è stato scelto come testimonial dell’Università Cattolica per inaugurare una serie di master nella settimana che va dall’11 al 18 giugno 2020. E’ stato proprio lui, quindi, in collegamento on line, l’ospite d’onore che ha aperto l’Open Week Master e il Postlaurea della prestigiosa università guidata da prelati. Tiziano ha dato il benvenuto agli studenti e ai futuri iscritti in un video ispirato dallo slogan dell’iniziativa “Fai crescere le tue aspirazioni”. Inutile dire che per lui è stato un grande onore ed è stato un onore anche per l’Università che lo ha scelto, facendo cadere ogni stupido pregiudizio o tabù (se mai ci fosse stato). A quanto pare, però, il quotidiano Libero con in testa il suo direttore Feltri, ha deciso ieri di pubblicare un articolo che fa venire i brividi. Un articolo in cui si mette in evidenza tutta la pochezza di cervello che circola all’interno di quel quotidiano. Ora, a prescindere che ognuno di noi può avere le sue opinioni al riguardo, in molti si stanno chiedendo in queste ore, quale diritto hanno il dott. Feltri e il suo quotidiano di scrivere assurdità e banalità del genere, segno, ripeto, di una mente ottusa e della incapacità di saper fare veramente sul serio il giornalista. “Non c’è più religione. Un gay per l’ateneo dei preti”, titola libero di ieri 14 giugno, a sottolineare l’inadeguata presenza di Tiziano in un’Università guidata da preti. Secondo Feltri & Co., l’Università Cattolica sarebbe troppo aperta mentalmente. Bene fa Tiziano a tacere ed ignorare la questione, seguendo l’esempio di Virgilio nella Divina Commedia che suggerisce a Dante “non ti curar di loro, ma guarda e passa”. Anche noi vorremmo non curarci delle cattiverie uscite dalla penna di Libero, ma sinceramente, questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Quale diritto hanno Libero e Feltri di giudicare una persona dai suoi gusti sessuali? Un giornalista si attiene ai fatti, cerca di essere il più leale e corretto possibile, senza ledere la persona di cui parla o scrive (questa si chiama Deontologia). Un direttore di testata dà il buon esempio ai suoi collaboratori. O forse Libero cercava un modo per vendere più copie, strizzando l’occhio a quelle poche frange omofobe che oggi, si proprio oggi (mischiate tra la gente comune), fanno finta di indignarsi (ma poi ci godono) di fronte a ciò che è accaduto in America a George Floyd, “colpevole” di avere un colore diverso di pelle. Il dott. Feltri pensa di vivere ancora nel Medioevo, forse non si è accorto che il mondo è cambiato e sta cambiando (avvertitelo!). Sta cambiando grazie a esseri viventi, persone (famose e non) che ci mettono la faccia, uno di questi è proprio Tiziano. Dio, visto che il dott. Feltri, fa tanto l’uomo di casa e Chiesa, non ha mai giudicato nessuno e non ha mai creato nessuno “sbagliato” (altrimenti avrebbe dovuto “revisionare” anche lei dott. Feltri…). Forse, caro dott. Feltri, dovrebbe ripassare il catechismo e la dottrina, perché Gesù ha accolto tra le su braccia anche una prostituta. L’ironia del suo articolo poteva risparmiarsela, anche perché l’argomento “sono contro i gay” è trito e ritrito…anche noioso, perché noi, come la Chiesa, siamo avanti…molto avanti! Chiudo con alcune delle parole che Ferro ha rivolto agli studenti della Cattolica: “La musica nasce dal silenzio e il silenzio è stata la colonna sonora dei miei sforzi. Ma adesso il mondo è cambiato, è rumoroso…Nutrite la vostra aspirazione. Non legatevi a un titolo, a nessuna etichetta mentale, mantenete la testa aperta, ascoltate prima di dire di no, ma anche prima di dire di sì. La creatività arriva dai posti più impensati della testa, dell’anima e del mondo…”. Questo è ciò che conta veramente.

 



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