PISA – 17 febbraio 2021
Ieri sera, 16 febbraio, una donna di 31 anni con i quattro figli di 1, 2, 11 e 12 anni, hanno subito un’intossicazione da monossido di carbonio all’interno della loro abitazione, presso via Nazario Sauro, a Ponsacco (PI), probabilmente a causa di malfunzionamenti all’impianto di riscaldamento. La famiglia è stata prontamente soccorsa dagli operatori sanitari del 118 e trasportata in un primo momento con codice giallo all’Ospedale di Cisanello (Pisa) e successivamente all’Ospedale di Careggi (Firenze) per il trattamento in camera iperbarica.
Il monossido di carbonio (CO) è un gas inodore, incolore e con una densità simile a quella dell’aria, pertanto inavvertibile dall’uomo, normalmente presente a basse concentrazioni in natura; il CO ha un’affinità per l’emoglobina 250 volte superiore a quella dell’ossigeno, determina quindi, in caso di concentrazioni al di sopra della norma, un sequestro della molecola di trasporto, con formazione di carbossiemoglobina, e un conseguente ridotto afflusso di ossigeno ai tessuti, fino a una condizione di ipossia anemica, alla quale risultano maggiormente vulnerabili il miocardio e il tessuto nervoso, ad elevato fabbisogno di ossigeno. Il monossido di carbonio determina inoltre, con la sua quota libera diffusibile dal sangue ai tessuti periferici, un blocco enzimatico a livello intracellulare, in parte responsabile del meccanismo di danno.
I sintomi di un’intossicazione acuta da CO dipendono dalla sua concentrazione ambientale, vanno da cefaela, malessere generale, senso di stanchezza, vertigini, nausea e vomito, dolore toracico, tachicardia e stato confusionale, fino alla completa perdita di coscienza e al coma; può simulare quindi i sintomi di altre patologie, come una sindrome influenzale o una gastroenterite, un segno peculiare è il colorito rosso ciliegia delle mucose. Comuni fonti di avvelenamento accidentale da monossido di carbonio, comprendono sistemi di ventilazione non funzionanti delle autovetture, fornaci, caldaie guaste, caminetti a legna o a carbone, caldaie a cherosene, incendi.
In caso di sospetta intossicazione da CO, allontanarsi immediatamente dalla fonte e contattare il 118 per l’ossigenoterapia, normobarica o, in casi selzionati, iperbarica.
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