Un grazie di cuore all’assessore regionale alla Transizione Ecologica Roberta Lombardi che recentemente ha convocato un tavolo tecnico, al quale sono stati chiamati rappresentanti dei Ministeri della Transizone ecologica, dei Beni culturali, della Difesa, della Commissone U.E., del Centro di Ricerca interuniversitario sulla Biodiversità dell’Università La Sapienza di Roma, con l’obbiettivo principale il risanamento idrobiologico del lago di Sabaudia. Il Premier Draghi, intervenendo all’Assemblea annuale dell’ANCI (l’associazione dei Sindaci) ha sottolineato l’importanza dell’azione dei comuni per l’attuazione del Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza e ha dichiarato che metterà a loro disposizione 50 miliardi di euro e l’assistenza tecnica necessaria per la redazione dei progetti.
Va sottolineato che nel passato sono stati eseguiti studi di base sulle problematiche dell’inquinamento del lago di grandissimo valore. In primo luogo il “Progetto Laghi Costieri”, promosso dalla Provincia di Latina ed eseguito dalla Facoltà di Scienze dell’Università La Sapienza” di Roma. Hanno partecipato alle indagini ricercatori dell’ENEA e del Servizio Geologico dello Stato. Nel 2015 è stato realizzato lo “Studio per l’analisi e la previsione di interventi integrati , finalizzati alla riqualificazione del “sistema lacustre” del lago di Paola” redatto nel 2015 (su incarico degli eredi Scalfati) dai geologi Giancarlo Bovina (prematuramente scomparso) e Carlo Perotto, esperti di grande esperienza e professionalità. Si tratta di una documentazione scientifica basilare e molto approfondita sulla base della quale si può procedere senza indugi alla fase progettuale. Ciò va evidenziato per evitare che si ricominci da zero. Quello di Sabaudia è un lago eutrofico, la soluzione per il risanamento che ha dato migliori risultati in Italia e all’estero è l“insufflazione” di aria compressa nei fondali (mediante l’istallazione sulle rive di numerose pompe) dove sono presenti strati di fanghi anossici e salinità molto elevate. In evenienza di alte temperature, in estate, un insieme di fenomeni chimico-fisici e biologici possono produrre crisi di anossia, morie di pesce e forti contaminazioni delle acque del mare. Anni fa il Comandante del Centro Remiero delle Forze Armate, stante la conformazione del lago, propose l’istallazione delle pompe a bordo di un battello semovente, con un motore elettrico alimentato da pannelli fotovoltaici.
Fondamentale nelle fasi di sviluppo del progetto sarà il ruolo del Comune. I contatti con i collaboratori dell’Assessore Lombardi, con i tecnici regionali e con gli esperti delle strutture scientifiche che parteciperanno alla progettazione dovranno essere continui e puntuali, per evitare negativi periodi di stasi. Importante sarà l’azione sinergica dell’Ente Parco. Vi sono scadenze che vanno rispettate al fine di non perdere i finanziamenti. L’occasione per risolvere un problema che a Sabaudia ha una priorità assoluta è storica. Non può essere persa.
Nello Ialongo
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