Un mesto Ferragosto: Genova, Guccini e gli sciacalli

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Un Ferragosto mesto, come il tempo che quasi ci induce a non aver ragioni per festeggiare.

Il cuore e la mente di ogni italiano sono, infatti, accanto alla comunità genovese.

Il Ponte Morandi, costruito nel 1967, è imploso crollato, ha inghiottito quanti lo stavano attraversando. Mi sembra di sentire le strofe di “Canzone per un’amica” di Francesco Guccini, una ballata scritta in ricordo di un’amica del cantautore scomparsa in un incidente stradale: “… Non lo sapevi ma, cos’hai sentito quando lo schianto ti ha uccisa? Quando anche il cielo di sopra è crollato, quando la vita è fuggita. Dopo, il silenzio soltanto è regnato, tra le lamiere contorte”. A me sembra che questa tragedia metta in luce due aspetti di questo nostro paese dolceamaro, croce e delizia per ognuno di noi: da una parte, l’efficienza, la tempestività e la generosità dei soccorsi, dei volontari, della Protezione Civile, dei nostri militari. Dall’altra, invece, una classe dirigente imbelle che ha rinunciato – da alcuni decenni- ad ogni minimo impulso riformista circa l’esigenza di realizzare grandi opere infrastrutturali e, parimenti, avviare una grande operazione di manutenzione di quelle esistenti. In questo senso mi pare illuminante l’editoriale odierno di Antonio Polito sul “Corriere della Sera”.

Puntuali, al solito, arrivano gli opinionisti del net e gli sciacalli che pur di gettare la croce su questo abominevole Governo farebbero carte false, venderebbero la loro mamma ad un convoglio di terroristi islamici.

A scanso di equivoci, io sono all’opposizione di questo presunto governo del cambiamento. I protagonisti di questa nuova stagione politica, personalmente, li trovo ripugnanti e, da un punto di vista intellettuale e politico, di una miseria senza pari.

E però sostenere, come pure ho letto da qualche parte sul net, che quel che è accaduto sia responsabilità del Governo, del Comune di Genova e della Regione Liguria, è una insensatezza sul piano logico e politico.

In questi casi non esistono confini, schieramenti, parti politiche. A valere deve essere soltanto il bene comune e l’unità nazionale, oltre polemiche e basse speculazioni.

Bene ha fatto il Governo a pretendere la capitolazione dei vertici di Autostrade, ma non basta. Occorrerebbe una seria riflessione circa l’appalto del sistema autostradale italiano ai privati e ad una scarsa attenzione del bilancio pubblico alla manutenzione e sicurezza delle infrastrutture.

Si riparta da qui, adesso, senza perdere tempo prezioso al di là delle inutili – in questo caso- categorie di maggioranza ed opposizione.


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Sono laureato in Scienza della Politica con tesi dal titolo: ”L’eccezionale: Storia istituzionale della V Repubblica francese”. Socialista liberale libertario e radicale. Mi sono sempre occupato di politica e comunicazione politica collaborando a campagne elettorali e referendarie. Ho sempre avuto una passione per il giornalismo d’opinione e in News-24 ho trovato un approdo naturale dove poter esprimere liberamente le mie idee anche se non coincidono sempre con la linea editoriale della testata. Ma questo è il sale della democrazia e il bello della libertà d’opinione.