Cardillo Cupo: “Roma-Latina si faccia presto altrimenti è tardi”

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Il consigliere provinciale Pasquale Cardillo Cupo interviene sulla vicenda che vede il Cipe protagonista sull’asse Roma-Latina, esprimendo favori e perplessità.

 

Oggi la ‘nuova battaglia’ politica che dovrebbe unire tutte le forze politiche, partitiche, associazioni d’impresa ma anche comitati della provincia pontina si chiama Roma-Latina e Cisterna-Valmontone. Forse siamo davvero arrivati a un punto di non ritorno, dove la certezza dei tempi domina pareri, consensi e riflessioni. Così, Pasquale Cardillo Cupo, consigliere provinciale Fratelli d’Italia e presidente Commissione Lavori Pubblici  esprime favori. “Al di là delle convenienze di parte, credo che un compito di precipua onestà debba animare chi fa politica attiva e ha un rapporto diretto con i cittadini quotidianamente – scrive in una nota-. Sull’utilità forse è anche inutile stare qui a discutere, conversare, animare dibattiti. Se vogliamo staccare il cordone ombelicale dell’autoisolamento credo che sia necessario spingere sull’acceleratore per la realizzazione dell’opera, stringendo mani e accordi anche con i colori differenti, perché l’insegnamento continuo dei cugini ciociari non può essere snobbato all’infinito. Se a Frosinone passa l’autostrada e ora anche l’alta velocità con il FrecciaRossa che fa tappa in stazione qualche domanda dovremmo porcela al pari di un’analisi di coscienza che forse ci porterebbe a perdere il sonno per parecchi giorni. Certo, nel corso degli anni la tratta che va dal capoluogo pontino (la città più importante del Lazio, dopo la Capitale) a Roma, appunto, ha assunto diversi nomi sia in seno al governo regionale che centrale (di vari colori), ma in sostanza resta quello che è oggi: una chimera. Quindi, restando pacifico che occorrono degli interventi immediati per le infrastrutture a vantaggio del nostro territorio provinciale, è il caso credo di concentrarci sul Corridoio intermodale Roma-Latina e sulla bretella Cisterna-Valmontone. Penso ai vantaggi non solo di percorrenza e messa in sicurezza delle nuove strutture, ma soprattutto rifletto dal punto di vista economico come queste due opere possano dare un maggiore impulso ai distretti industriali che insistono sul nostro territorio e a quelli futuri che si verranno a insediare, intercettando ulteriori investimenti per dare nuova linfa all’economia. Certo, c’è scoraggiamento nelle imprese ma anche nel cittadino comune quando si affronta il tema della viabilità Pontina. Del resto, è dal 2010 che il CIPE con una delibera autorizzò la realizzazione del corridoio intermodale Roma-Latina e del collegamento Cisterna-Valmontone. Sono trascorsi 10 anni e di cantieri nemmeno l’ombra, è quindi inevitabile lo scetticismo da parte di chi guarda dall’esterno (ma anche dall’interno) questo stallo. Poi, sappiamo dell’aggiudicazione della gara da parte del Consorzio Stabile SIS e del ricorso effettuato da parte di un altro competitor e delle lungaggini burocratiche che ha enormemente rallentato l’azione finale. Così oggi pare che le recenti sentenze del Consiglio di Stato abbiano restituito l’opera ad Autostrade del Lazio, cioè la stazione appaltante, per cominciare la realizzazione della Cisterna-Valmontone per creare un collegamento alla bretella Napoli-Firenze, sia dell’autostrada Roma-Latina, che ci permetterà di tagliare alla Roma-Fiumicino e arrivare al porto di Civitavecchia.

Restano le perplessità degli iter burocratici, che hanno la caratteristica di rallentare ogni tipo di azione. Mentre il governo centrale decide di non decidere prendendo tempo, resta da annunciare ufficialmente che il cronoprogramma dei lavori dell’asse viario Roma – Latina sembrerebbe che l’aggancio con Latina avverrà dopo quello con Pomezia, palesando ritardi e isolando ancora di più un territorio già avvilito di suo. Ancora, pare certo che la Regione sia intenzionata a dare priorità al progetto della Cisterna-Valmontone, mentre l’asse Roma-Latina avverrà dopo e con un piccolo costo per il pedaggio. Senza essere fini matematici, se la Cisterna-Valmontone dovesse partire a dicembre 2020 e ci vogliono 6 anni per la sua realizzazione, quando partiranno e termineranno i lavori per Latina? Se infatti resta valido il discorso regionale che la Roma-Latina è divisa in due atti e che ha priorità il tratto da Roma fino a Pomezia, con l’aggancio della Roma-Latina alla Roma-Fiumicino, quanto dovremmo attendere ancora per la realizzazione della tangenziale che conduce da Pomezia a Latina? Se il primo lotto (aggancio Roma-Fiumicino fino a Pomezia) dall’approvazione del progetto definitivo entrerà in esercizio dopo 6 anni, ecco che per quello di Pomezia-Latina si penserà alla sua realizzazione dal settimo anno. Senza pensare che la ricapitalizzazione in atto all’interno della società Autostrade del Lazio potrebbe comportare ulteriori ritardi.

Forse più che nelle mani di uomini di buona volontà è il caso di affidarci a chi sa compiere autentici miracoli, perché di questo passo la realizzazione della Roma-Latina col coinvolgimento diretto del territorio pontino non avverrà prima di 10 anni e forse è il caso di ripensare un nuovo modo per uscire dall’isolamento”.

 


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