Chiusi i lavori del convegno “La Responsabilità Professionale”

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Nella sala conferenze dell’Ordine dei Medici, in Piazza Angelo Celli n. 3 a Latina, nel primo pomeriggio di Sabato 26 ottobre si sono chiusi i lavori del convegno, “La Responsabilità Professionale: tra certezza della cura e tutela dei diritti”. In platea, oltre ai medici della provincia, ad autorità provinciali, avvocati e magistrati, hanno partecipato numerosi studenti del V e del VI anno del Corso di Laurea di Medicina e Chirurgia de “La Sapienza Roma” sede di Latina. L’incontro organizzato dall’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia ha analizzato il ruolo del medico nella società odierna e si è aperto, dopo i saluti di rito del Presidente dell’Ordine di Latina Giovanni Maria Righetti e, del responsabile scientifico Giovanni Baiano, con un interessante excursus storico della figura del medico e dell’assistenza sanitaria ad opera della sociologa Maria Giovanna Vicarelli che ha indicato come, proprio negli ultimi anni, a causa anche della crisi economica che ha mutato la nostra società, si è alterato quel rapporto di posizione tra medico e paziente, da sempre presente all’interno del Servizio Sanitario Nazionale, e in questo contesto il medico ha progressivamente perso la sua autorevolezza e i cittadini li identificano come responsabili di tutte le inefficienze del Servizio. Sono seguite le interessanti riflessioni sull’importanza della deontologia illustrate dell’avvocato, ex magistrato, Gianfranco Iadecola. Ha infatti affermato che il Codice di Deontologia Medica rappresenta per il medico una “legge” seppur priva di valore giuridico che non può confliggere solo con quanto stabilito dalla Costituzione e dalle sentenze della stessa. A tal proposito ha analizzato i riflessi nel comportamento deontologico del medico di fronte alla recente sentenza della Corte, che ha stabilito la non punibilità, in particolari casi bene individuati, della richiesta di eutanasia attiva. Un quadro chiaro di alcuni degli aspetti del ricovero e della gestione dell’emergenza è stato tracciato dal Prof. Claudio Modini, che ha acceso i riflettori anche sulla carenza di posti letto e sulla inadeguata gestione del problema. Modini ha poi indicato nella cosiddetta “medicina difensiva”, un fenomeno a suo parere esageratamente enfatizzato e spesso provocato da carenze organizzative delle strutture del Servizio Sanitario Nazionale che si sono sempre più aggravate nel tempo. A delineare i compiti del medico legale, chiamato a decidere della colpevolezza del medico davanti al magistrato, la Prof.ssa Raffaella Rinaldi che ha sottolineato l’importanza della puntuale ed esaustiva compilazione della cartella clinica e di come, insieme ad una chiara acquisizione del consenso informato, essa costituisca un elemento fondamentale per la tutela dei diritti del paziente ma anche prezioso per una effettiva “difesa” da parte del medico in caso di procedimenti penali o richieste di risarcimento. In diretta streaming hanno partecipato da lontano il presidente dell’Ordine dei medici di Bologna Giancarlo Pizza, che è intervenuto nel dibattito seguito alla relazione dell’Avv. Iadecola, e il presidente della FNOMCeO Filippo Anelli che, oltre a complimentarsi con l’Ordine di Latina, ha riferito sugli impegni attuali della Federazione Nazionale, in particolare quello rivolto a trovare soluzioni per sopperire alla carenza di professionisti e quello teso a reclamare interventi anche legislativi per far cessare i sempre più frequenti episodi di aggressione ai medici. «La nostra è diventata una professione “complessa”, con un paziente divenuto “esigente” – ha sottolineato il presidente dell’Ordine di Latina Giovanni Maria Righetti rivolto agli studenti – con le relazioni di oggi abbiamo voluto rendervi consapevoli dei rischi professionali e fornirvi gli strumenti per esercitare in modo coscienzioso e sereno». A chiudere i lavori, con i doverosi ringraziamenti agli astanti, il dottor Giovanni Baiano, responsabile scientifico del convegno.

 


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