Dalla Parrocchia di Vada parte la solidarietà per l’Ucraina. Don Bruno Giordano: “La carità unisce tutti”

"Per fare la carità tante persone che generalmente non vengono in chiesa si sono venute incontro e hanno lavorato insieme, la carità è un meraviglioso elemento di aggregazione" commenta Don Bruno

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VADA – È un grandissimo via vai per le stanze parrocchiali di San Leopoldo Re, parrocchia della frazione di Vada, nel comune di Rosignano Marittimo (Livorno). Non ci si ferma un attimo e le persone non smettono di scrivere, telefonare o presentarsi in parrocchia cariche di beni di prima necessità. Sono giorni concitati questi: parrocchiani volontari, cittadini e il parroco Don Bruno Giordano sono indaffaratissimi, fra scatole, derrate alimentari, pannolini e medicinali. Sono le generose offerte che una fiumana di gente vadese e non solo sta portando alla chiesa paesana dove, da alcuni giorni, è partita la solidarietà in favore del popolo ucraino, perché “La chiesa deve avere un ruolo attivo” come sottolinea il sacerdote.

L’idea nasce da una parrocchiana, venuta a conoscenza dell’impegno profuso da Don Yuri Machalaba per il popolo ucraino. Yuri è infatti un prete della chiesa cattolica ucraina di rito bizantino a Livorno. In questi giorni, a Roma, è stato organizzato un grande tir in partenza per l’Ucraina carico di oggetti fondamentali per la vita dei civili, duramente colpiti dal conflitto.

Così Don Bruno Giordano non ha perso tempo, per primo nella sua Diocesi ha attivato subito una raccolta in favore delle persone colpite da questa guerra. Da allora i giorni sono frenetici, perché la raccolta deve terminare in tempo per caricare quanto generosamente donato sui camion in partenza da Roma.

“Raccogliamo un po’ di tutto -racconta- ma soprattutto generi alimentari per bambini, farmaci da banco e materiali di primo soccorso. Non serve particolarmente l’abbigliamento, più che altro risultano necessarie le coperte”. 

Poi ci spiega soddisfatto di come la raccolta stia avendo un esito al di sopra delle aspettative: “Il lavoro è tanto ma ne vale davvero la pena, passiamo le giornate a suddividere, inscatolare, imballare. Le donazioni sono proprio tante, pensate che abbiamo riempito un cartone originariamente contenente una lavatrice solo di pannolini. Mi sarebbe piaciuto fare un inventario di quello che è arrivato, ma non c’è stato tempo, le persone soffrono e non possono aspettare, il flusso è enorme e serve agire in fretta” racconta il sacerdote.

Poi una chiosa finale, le persone che si sono adoperate attivamente per la spedizione e coloro che hanno donato sono state veramente tantissime, anche provenienti da fuori comune e diocesi. Don Bruno è commosso:
“C’è tanta gente che generalmente non entra in contatto con la Chiesa, ma per fare la carità tante persone si sono venute incontro e si è lavorato insieme, la carità è un meraviglioso elemento di aggregazione” conclude.

Per coloro che desiderano donare riportiamo le indicazioni del parroco:

Vi ricordo che in Chiesa va lasciato alimentari e farmaci,
dalle 8.30 alle 18.00 senza dover bussare nessun citofono.
L’abbigliamento va lasciato al campo sportivo.

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Giurista e giornalista pubblicista dell'Ordine della Toscana, ho vissuto a Firenze, Parigi e Roma senza mai smettere di essere livornese. Per il mio territorio nutro un interesse atavico, un amore senza condizioni. La mia seconda Casa è l'isola d'Elba. Appassionato di scrittura sin dalla più tenera età, gestisco la sezione Toscana della testata oltre ad altre collaborazioni online e su carta stampata.