“Educazione fisica” è un film che tratta la perdita della funzione educativa della scuola in una società in declino

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Titolo: Educazione fisica

Genere: drammatico

Durata: 88 min

Regia: Stefano Cipriani

Soggetto: Giorgio Scianna (dalla pièce La palestra)
Sceneggiatura: Damiano D’Innocenzo, Fabio D’Innocenzo

Musiche: Mario Fanizzi

Fotografia: Fabio Cianchetti

Produzione Paese: Italia, Polonia,2022

Cast: Angela Finocchiaro, Giovanna Mezzogiorno, Raffella Rea, Sergio Rubini, Claudio Santamaria

Nella concezione del mondo greco antico, l’educazione fisica aveva lo scopo di fare raggiungere la perfezione dello spirito congiunta a quella del corpo, così come scriveva qualche tempo dopo il poeta latino Giovenale mens sana in corpore sano. In altre parole non si può avere educazione della mente senza educazione del corpo e quindi nessuno sviluppo psicofisico. E forse è questa la motivazione che giustifica il titolo del film, la cui breve storia si svolge in una fatiscente palestra di una scuola imprecisata di una città imprecisata, in un luogo non luogo. Quattro genitori – i coniugi Stanchi, Rossella (Angela Finocchiaro) e Aldo (Sergio Rubini), la single Carmen Maiano (Raffella Rea) e l’agente di immobiliare Franco Zucca (Claudio Santamaria) – sono stati convocati dalla preside della scuola, Diana Peruggia (Giovanna Mezzogiorno) senza avergli comunicato il motivo. Quattro genitori, quattro dei tanti troppo protettivi, che non danno più credito educativo alla scuola e tanto meno al capo d’istituto, ma vedono in essa solo un luogo sicuro, – ma non troppo data la motivazione della convocazione – dove lasciare durante la giornata lavorativa i propri figli in quanto sorvegliati. Una volta edotti di ciò che i loro figli hanno commesso, i quattro genitori, sorpresi e stupiti, entrano subito in contesa con la preside che, da parte sua, mostra pacatezza, correttezza e sicurezza nello svolgere il proprio ruolo sia amministrativo che educativo. Non altrettanta pacatezza viene manifestata dai genitori che dissentono e alzano la voce, perché ritengono che sia impossibile che i loro figli, ancora piccoli e quindi puri e innocenti, non possano aver commesso quegli atti così strani che gli sono raccontati, atti tuttavia tanto efferati e inimmaginabili considerando l’età dei ragazzi. E lo stesso Franco Zucca, che fra i quattro è quello più aggressivo e impulsivo, manifesta la sua contrarietà all’accaduto, anzi ritiene, avendo l’accordo ovvio di tutti gli altri, che i propri figli abbiano, invece, subito loro un prepotenza: Signora Preside, è francamente ridicolo che lei possa anche solo dare un minimo credito a questa storiella! E continua nel suo atteggiamento arrogante e immodesto anche quando la preside insiste e ribadisce che i loro figli: L’hanno fatto una volta, l’hanno fatto una seconda volta … lo farebbero una terza volta. E quindi bisogna intervenire per evitare che ci siano altre volte. E non si sa come va a finire.

Quei quattro genitori sembrano persone comuni e nella norma anche se appaiono, nel loro pensare e nel loro dire e fare, mostruosi e paradossali, e comunque si mostrano reali, anche se il loro comportamento è surreale, grottesco, aggressivo, con cui esprimono una società in declino, regredita, che sta perdendo o ha già perso quei valori umani fondamentali che sono la base della coscienza individuale. Essi, infatti, non danno valore ad un’istituzione, quella scolastica, che per decenni è stata trascurata a tutti i livelli, come la palestra in cui si svolge l’incontro-scontro. La palestra, luogo di educazione fisica, che per il suo degrado ha perso la funzione di far raggiungere la perfezione dello spirito congiunta a quella del corpo. E non solo, ma anche perché è diventata anche pericolosa per le istituzioni stesse mostrando verosimilmente la mostruosità dei genitori. Lo stesso attore Santamaria, che ha palesato ancora una volta il suo estro in modo superlativo, infatti, ha detto che “il fatto di essere in un unico ambiente è stato un limite creativo molto importante per far volare la fantasia e ha rivelato la mostruosità dei personaggi,” più incisivamente.

Il film è stato presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma 2022 nella sezione Grand Public.

Filmografia

Mio fratello rincorre i dinosauri (2019).

Francesco Giuliano


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Francesco Giuliano
Giuliano Francesco, siciliano d’origine ma latinense d’adozione, ha una laurea magistrale in Chimica conseguita all’Università di Catania dopo la maturità classica presso il Liceo Gorgia di Lentini. Già docente di Chimica e Tecnologie Chimiche negli istituti statali, Supervisore di tirocinio e docente a contratto di Didattica della chimica presso la SSIS dell’Università RomaTre, cogliendo i “difetti” della scuola italiana, si fa fautore della Terza cultura, movimento internazionale che tende ad unificare la cultura umanistica con quella scientifica. È autore di diversi romanzi: I sassi di Kasmenai (Ed. Il foglio,2008), Come fumo nell’aria (Prospettiva ed.,2010), Il cercatore di tramonti (Ed. Il foglio,2011), L’intrepido alchimista (romanzo storico - Sensoinverso ed.,2014), Sulle ali dell’immaginazione (NarrativAracne, 2016, per il quale ottiene il Premio Internazionale Magna Grecia 2017), La ricerca (NarrativAracne – ContempoRagni,2018), Sul sentiero dell’origano selvatico (NarrativAracne – Ragno Riflesso, 2020). È anche autore di libri di poesie: M’accorsi d’amarti (2014), Quando bellezza m’appare (2015), Ragione e Sentimento (2016), Voglio lasciare traccia (2017), Tra albori e crepuscoli (2018), Parlar vorrei con te (2019), Migra il pensiero mio (2020), selezionati ed editi tutti dalla Libreria Editrice Urso. Pubblica recensioni di film e articoli scientifici in riviste cartacee CnS-La Chimica nella Scuola (SCI), in la Chimica e l’Industria (SCI) e in Scienze e Ricerche (A. I. L.). Membro del Comitato Scientifico del Primo Premio Nazionale di Editoria Universitaria, è anche componente della Giuria di Sala del Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica 2018 e 2019/Giacarlo Dosi. Ha ricevuto il Premio Internazionale Magna Grecia 2017 (Letteratura scientifica) per il romanzo Sulle ali dell’immaginazione, Aracne – NarrativAracne (2016).