LATINA – Fratelli d’Italia Latina: Lessio mente, sapendo bene di mentire, nel tentativo di salvare la faccia della fallimentare gestione di ABC. Un duro comunicato nei confronti di ABC diramato in giornata da Gianluca Di Cocco, portavoce di Fratelli d’Italia Latina. Di seguito il testo della nota:

“Il dibattito sviluppatosi in Consiglio Comunale nella seduta dell’altra sera per il riconoscimento del debito fuori bilancio di €.4.704.011,80, in favore della Curatela del Fallimento della Latina Ambiente S.p.A., derivante dalla Sentenza n.1442/2019, conferma, semmai ce ne fosse ancora bisogno, l’approssimazione con cui l’amministrazione Coletta ha gestito e continua a gestire le problematiche riguardanti il Sistema di Raccolta dei Rifiuti Urbani.
L’aver fatto volutamente fallire la Latina Ambiente S.p.A., per creare l’Azienda Speciale ABC, rappresenta un grossolano errore, che rischia di costituire nel prossimo medio periodo, un gravoso fardello per la cittadinanza.
L’Assessore all’Ambiente Lessio ed il Sindaco Coletta, chiamati a chiarire innanzi al Consiglio Comunale sulle scelte operate, assicurano che il fallimento della società partecipata era stato valutato e che a seguito dello stesso il Comune di Latina ed i cittadini non avrebbero sostenuto alcun esborso e si sarebbero tolti un costoso fardello.
Detta previsione si è dimostrata naturalmente errata come, del resto, tutte quelle operate da questa amministrazione.
Nella realtà non è andata così.
Ricordiamo che la Latina Ambiente S.p.A., è fallita per un gravissimo errore di calcolo e di valutazione effettuato prima dal Commissario Barbato e dall’Amministrazione Coletta dopo, che non hanno inteso riconciliare la posizione creditoria e debitoria che questa aveva con il Comune.
Se si fosse proceduto in detta attività che, peraltro gli Uffici Comunali avevano svolto in modo puntuale, si sarebbero accertati in favore dell’Azienda crediti per circa €.25.000.000,00, che ora la Curatela del Fallimento chiede al Comune e che. è bene sottolinearlo, i cittadini saranno chiamati a corrispondere nel prossimo futuro, aggravati dai conseguenti interessi.
Deve evidenziarsi che se Coletta e la sua maggioranza LBC, invece di negare impunemente la realtà e abbandonare la partecipata alla sua fine, avessero approvato detti calcoli. la società non sarebbe fallita ed avrebbe potuto essere ammessa alla procedura di Concordato Preventivo, richiesta dal suo liquidatore.
Tale opzione avrebbe consentito al Comune di Latina, sulla base dei benefici che la legge assicura, di acquisire il controllo della società, in quanto il socio privato, in caso di un suo salvataggio, era disposto a cedere la sua partecipazione, al prezzo simbolico di 1 €, e di pagare il debito contratto con la suddetta, con un abbattimento del 50%, senza interessi, secondo un piano di rientro da concordare tra i 5 ed i 7 anni.
La scellerata scelta seguita da Coletta e LBC comporterà che il Comune di Latina e per esso i suoi cittadini, pagheranno tutti gli importi sopra indicati, maggiorati di un interesse bancario variabile tra l’8% ed il 9%, una vera e propria disfatta.
Lessio invece di ammettere l’errore e dimettersi dall’incarico, parla, senza sapere quello che dice, di servizi non resi e di prove non date, quando esiste una chiara sentenza del Tribunale di Latina che lo inchioda con la sua maggioranza alle proprie responsabilità.
Ma non finisce qui. Con il fallimento della Latina Ambiente S.p.A., il Comune di Latina ha perso il controllo della discarica di Borgo Montello, che è stata acquistata dal Gruppo Cerroni.
Inutile dire che il Gruppo Cerroni non è l’Opera Salesiana e non ha acquistato detto impianto per piantarvi le margherite.
Per chi non lo sapesse il Gruppo ha presentato una domanda di ampliamento del sito che sicuramente verrà autorizzato dalla Regione Lazio, considerato chi attualmente la governa e l’incapacità di Coletta e Lessio di difendere il nostro territorio, che diventerà la nuova Malagrotta, con buona pace della cittadinanza.
Siccome sappiamo come vanno queste cose, a Coletta prediciamo un altro aggravio di spese, derivante dal voluto fallimento della LatinaAmbiente, quello conseguente la revocatoria dei pagamenti dei mutui della Latina Ambiente S.p.A., trattenuti dall’Amministrazione, per una esposizione di oltre €.2.000.000,00 che quanto prima il Comune sarà chiamato a pagare.
E poi non ci venissero a dire che la colpa era di chi li ha preceduti.
Il formarsi di questi debiti non è scaturito da errori e/o inadempimenti di chi ha amministrato la città in precedenza, ma da specifiche scelte fatte nell’interesse delle collettività.
È incontrovertibile che i costi e il servizio di smaltimento dei rifiuti vanno ribaltati sulla cittadinanza ed il Comune di Latina per non imporre un considerevole aggravio sulla tariffa ha ritenuto di spalmare detti costi aggiuntivi anno per anno sulle tariffe, onde non incrementare notevolmente l’importo medio stabilito, cosa che è regolarmente avvenuto sino al 2015.
Alla luce di tale situazione e per la grande capacità previsionale di Coletta e di LBC, al di là dei teoremi complottistici di Lessio, che lasciano il tempo che trovano, i cittadini di Latina si troveranno a pagare un’annualità aggiuntiva della tariffa dei rifiuti, quando invece se si fosse salvata la Latina Ambiente S.p.A., avrebbero potuto beneficiare di un considerevole sconto su quella ordinaria corrente, che considerati i tempi che corrono non è cosa da poco.
Un’ultima notazione va fatta con una doverosa comparazione tra il carrozzone, Latina Ambiente S.p.A. e la meraviglia del nuovo ABC.
Nel 2012  la Latina Ambiente S.p.A., con una spesa di 7/8 milioni di Euro, inferiore a quella gestita da ABC, secondo i dati dell’ ISTAT e non di Fratelli d’Italia, ha raggiunto una percentuale di raccolta differenziata pari al 33,8%, che è il record massimo raggiunto  dalla città di Latina.
Poco più di un punto meno la media nazionale, un dato non trascurabile.
Di contro l’ultima percentuale stimata dall’ISTAT valuta nel 55,5% detto valore nazionale al 2019, mentre l’ABC non ha raggiunto il 30%, con una perdita netta del 24,5%.
Il che dice tutto”.


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Un’adolescenza passata a far finta di capirci qualcosa di latino e greco, poi un rapido tour tra le più disparate facoltà contemplate dall’offerta formativa de ‘La Sapienza’. Alla fine ho scelto quella sbagliata. Laureato in Giurisprudenza da giugno 2019, aspirante giornalista da parecchio tempo prima. Osservo, ascolto, studio, leggo, scrivo. A volte dormo anche.