Roma-Via la richiesta di procedure europee per l’uscita dall’euro «per evitare strumentalizzazioni», dentro la richiesta di scorporo dal computo del rapporto debito-Pil dei titoli di Stato di tutti i Paesi europei ricomprati dalla Bce. E poi il taglio delle pensioni d’oro, ma solo quelle derivanti da retributivo, revisione della Fornero, rimpatri più facili, reddito di cittadinanza e flat tax, ma anche nuovi temi come i vaccini o la Tav.
SMUSSATE LE DIVERGENZE. Il contratto di governo tra Lega e M5s è ultimato e le due forze politiche tirano, soddisfatte, un sospiro di sollievo: in pochi giorni è stato fatto un lavoro «titanico», smussando i punti di frizione, limando le asperità e valorizzando i punti di contatto comuni.
ORA TOCCA A DI MAIO E SALVINI. Un lavoro che ha portato a moltiplicare le tematiche affrontate e ridotte a un fitto capitolato, ora all’attenzione dei due leader politici. Che dovranno dare l’ok a tutto l’impianto, sciogliendo le riserve su una manciata di argomenti delicati, demandati al loro definitivo lasciapassare: dall’immigrazione alla sicurezza, fino alle grandi opere, al Fiscal compact e, non ultimo, al nodo del conflitto di interessi. E a quello dei rapporti con l’Europa che ha già scatenato l’allarme.
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