Titolo: Gli spiriti dell’isola
Titolo originale: The Banshees of Inisherin
Produzione Paese: USA, UK, Irlanda, 2022
Genere: tragicommedia
Durata: 114 min
Regia: Martin McDonagh
Sceneggiatura: Martin McDonagh
Musiche: Carter Burwell
Cast: Colin Farrel, Brendan Gleeson, Kerry Condon, Barry Keoghan, Gary Lydon, […]
È il 1 aprile 1923, in Irlanda imperversa la guerra civile tra gli irlandesi dell’IRA (Irish Republican Army), stessi che qualche anno prima avevano combattuto per ottenere l’indipendenza dell’isola dal Regno Unito. Nel contempo, nell’isola immaginaria Inisherin, vive assieme alla sorella Siobhán (Kerry Condon), Pádraic (Colin Farrel), un giovane bovaro simpatico e dall’animo gentile, che in quello stesso giorno si reca al solito pub per bere una pinta di birra in compagnia del fraterno amico Colm (Brendan Gleeson), molto più avanti negli anni di lui. Quel giorno, che è il giorno del pesce di aprile, succede qualcosa di strano, di inatteso, di inspiegabile. Qualcosa che, dato il giorno del calendario, a Pádraic sembra uno scherno che poi non si rivelerà tale. Colm, infatti, si mostra inspiegabilmente indifferente verso Pádraic e refrattario al prosieguo di quell’amicizia. Non ne dà spiegazione alcuna ma, successivamente, in seguito all’apporto sia della sorella Siobhán sia di Dominic (Barry Keoghan), figlio del poliziotto locale (Gary Lidon), Pádraic riesce insistendo (Se ti ho fatto qualcosa, dimmi che cosa ti ho fatto) a far parlare Colm il quale gli palesa (È che non mi vai più a genio) che, data l’età che ha, vuole dedicare gli ultimi anni della sua vita a fare qualcosa di buono, di produttivo, di rigenerante. In sostanza vuole essere vivo dedicandosi all’arte musicale con il suo violino ispirandosi a Mozart, e non vuole più perdere tempo a parlare di cose banali e insignificanti con una persona noiosa e ottusa come lui. Pádraic non accetta quella motivazione che ritiene insensata e che forse nasconde qualcos’altro. Non si dà pace perché non trova quella spiegazione plausibile, non riesce a comprenderla, e perché non sa come trascorrere il tempo oltre a quello che passa con la sua asina Jenny. Cerca, allora, in tutti i modi di riacquistare quell’amicizia che gli dava tanto respiro in quell’ambiente lontano dal mondo, misero e desolato, retrogrado e antiquato, dove, a causa dell’ignoranza pervasa, prepondeva ancora la chiaroveggenza di una vecchia banshee, uno spirito vivente dell’isola,
Il regista Martin McDonagh, dopo il clamoroso successo del film Tre manifesti a Ebbing,Missouri (2017), ci riprova ancora confezionando questo film Gli spiriti dell’isola (The Banshees of Inisherin), di cui ha scritto pure la sceneggiatura, con un ottimo ed entusiasmante risultato, in quanto ha già ottenuto tre Golden Globe 2023 (Miglior film commedia o musicale, Migliore attore in un film commedia o musicale, Migliore sceneggiatura a Martin McDonagh), la Coppa Volpi per la migliore interpretazione a Colin Farrell e il premio Osella per la migliore sceneggiatura a Martin McDonagh alla LIX Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, nove candidature al premio Oscar 2023 e altrettante al BAFTA 2023, e ancora altre candidature in diverse mostre internazionali del cinema.
Gli spiriti dell’isola, è una commedia che è perfettamente adeguata alla realtà umana nella sua universalità, ma è anche una metafora dall’umorismo arguto che con perspicacia descrive l’assurda e irrazionale lotta cruenta tra gli stessi irlandesi (e non), originata da futili e banali motivi. Essa, infatti, è pervasa dal quel senso di smarrimento beckettiano, in quanto mostra un procedere inconscio e irrazionale di incomunicabilità dei protagonisti che vivono, in quell’isola (immaginaria) brulla e senza soffio dinamico, al di fuori del mondo ma che è nel mondo, una vita senza senso e priva di un fine. E quando c’è qualcuno che vuole tentare di dare un senso alla propria esistenza trasferendolo a quella degli altri, questo tentativo gli viene represso dalla stupidità e dall’insensatezza di qualche altro. Essa è anche una commedia pervasa, in senso buñueliano, da un procedere umano irrazionale in una società che per sua natura è antiborghese, dove l’incomunicabilità umana persiste senza soluzione di continuità, dove il surreale e il grottesco si mescolano con una realtà umana povera di scopo, prigioniera di se stessa, che, dimostra, perseverando nel suo intento, di non avere alcuna salvezza.
Filmografia
Six Shooter (corto, 2004), In Bruges – La coscienza dell’assassino (2008), 7 psicopatici (2012), Tre manifesti a Ebbing, Missouri (2017).
Francesco Giuliano
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