GRANDE ANNIBALE FOLCHI
Se n’è andato, silenziosamente e con discrezione come era il suo costume. Una figura storica della città di cui ha disegnato la storia del suo essere e divenire consegnandoci scritti e libri preziosi, documenti essenziali alla conoscenza di pieghe importanti della complessa e controversa identità di essa. Uno di quei personaggi necessari in una città dell’approssimazione o dell’indifferenza, che si sono imposti non già per “l’orgia del potere” bensì per il volere e saper essere gentili e disponibili al mondo civile. Che ha vissuto come i grandi vecchi, concependo il ” Vivere come se si avesse dinanzi a sé un tempo illimitato.[dandoci] Appuntamenti da qui a cento anni” (E.Canetti). (gmaul)


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