Il Buongiorno Dell’Amico. Il Giuramento

Ha giurato il 67esimo governo della Repubblica Italiana

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Mario Draghi

Buongiorno e buon weekend, quello che per i lettori toscani sarà un weekend da zona arancione. Dopo tanta attesa, tante doglie, il parto è avvenuto e stamane, s.c., la nuova squadra di governo ha giurato davanti al Presidente della Repubblica Italiana. Governo c.d. dei migliori, con alla guida un Draghi super Mario, in pieno spolvero che, come presunto tecnico, ha fatto impallidire il più navigato politico aduso al “Manuale Cencelli”.

Cosa combinerà questo governo, lo sapremo solo vivendo. Governo di alto profilo ove in verità un poderoso abbassamento si è verificato quando andiamo a misurare la statura di un Ministro alla Pubblica Amministrazione, ex terrore dei pubblici dipendenti..

Governo di un supertecnico prestato alla politica che ha scelto una rosa di 23 ministri, con o senza portafoglio, di cui 9 tecnici e 14 politici, di cui 4 a M5S, 3 al PD, 3 alla Lega, 3 a Forza Italia, 1 a Italia Viva ed 1 a LEU. Vi sono state riconferme, come Di Maio agli Esteri e D’Incà ai rapporti con il Parlamento, Guerini alla Difesa, la Lamorgese all’interno e Speranza alla Salute. Questi ultimi due  che si tengono i ministeri più rognosi, quello degli affari con i migranti, i mafiosi e delinquenza varia e quello della guerra al virus.

Nel primo caso, come per incanto, il problema migranti verrà messo in sordina, roba buona solo per la caciarona di Fratelli d’Italia, che dura e pura, se ne starà all’opposizione, con propensioni all’astensione. Salvini ci metterà una pietra su, sulla chiusura dei porti,  sperando che i processi contro di lui finiscano in un bolla di sapone. La conversione, sulla via del Recovery Fund, di Salvini e della Lega, a livello europeo, tre giorni fa e ora con la scelta di sostenere il governo Draghi, “val bene una messa” di tre ministri, uno da pesi massimi, Giancarlo Giorgetti, allo Sviluppo Economico e due da pesi leggeri, uno alla Disabilità con Erika Stefani e l’altro al Turismo con Massimo Garavaglia.

Nel secondo caso, sulla salute o Speranza di Liberi ed Uguali, si mette ad organizzare pellegrinaggi mariani o deve aver il culo che gli Italiani decidano di vaccinarsi in massa, almeno un 70-80 %, per garantire l’effetto gregge (ammesso che ci siano vaccini per tutti) e segnare la fine della guerra al coronavirus. Preferirei tacere sulle due vestali di Forza Italia, la Carfagna al Ministero per il sud e la Gelmini alle autonomie ed Affari Regionali, ma un povero cronista politico non si può davvero trattenere al cospetto di ingoiare un rospo, amarissimo, come la rispolverata dal sarcofago di Renato Brunetta. Riconfermato Dario Franceschini ai Beni Culturali e promosso il Vice Segretario del PD, Andrea Orlando, al Lavoro, che essendo di La Spezia in Liguria, abbassa un po’ il baricentro di questo governo infarcito di nordisti. Vorrei obliare la Bonetti, ministra, alle Pari Opportunità, non per antipatia personale, ma solo ed unicamente perché esponente di Italia Viva, quel partito personale il cui leader, il Machiavelli di Rignano, ha scatenato questo “ambaradan”, sinonimo di confusione, caos, pari all’aver fatto saltare, pur essendone un alleato, il governo Conte bis. E vero che Matteo Renzi non verrà processato, non avendo bombardamento Palazzo Chigi. Ma non fu, del resto, mai processato, per crimini di guerra, neanche il maresciallo Badoglio che, esattamente 85 anni fa, nel febbraio del 1936, fece distribuire il gas iprite,  a volo radente, dall’aviazione del regio esercito italiano, compiendo l’orrendo eccidio di truppe abissine, nella battaglia dell’Amba Aradan, in Etiopia. Del resto noi crediamo di essere un popolo buono per natura, “Italiani brava gente”, eppure siano stati sbeffeggiati come il “paese del sole, della pizza ed il mandolino” e a decine di milioni, siamo stati un popolo di emigranti quando avremo potuto essere il “Paese della Grande Bellezza” e ricchezza, visto che abbiamo la più grande biodiversità naturale ed il patrimonio artistico più ricco al mondo.

Ignavi ed opportunisti abbiamo spesso delegato tutto il nostro potere di cittadini ad impresentabili politici pluricondannati e coinvolti, più o meno piduisti, in scandali e malversazioni di ogni genere. Mii viene da ridere, per non piangere, se qualcuno oggi storce il naso di fronte al governo Draghi, frutto di un pateracchio politico. Ritengo questo governo sui generis, il minore dei mali, perché solo in un Paese da seduta psichiatrica collettiva si poteva pensare di andare ad elezioni politiche anticipate. In piena pandemia sars-cov 2, nelle sue diverse varianti, avere un governo debole, azzoppato è una tremenda iattura, quando ci sono 209 miliardi da gestire per risollevare i cittadini affranti e che l’UE ha concesso al “giubilato” Conte sulla fiducia. Sic transit gloria mundi.


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Evandro Dell'Amico Nato a Carrara ma residente a Massa, Laureato in Lettere Moderne a Pisa nel 2014, ho lavorato per oltre 40 anni nel SSRT. Come sindacalista CGIL Versilia e Massa ho dato il mio impegno in materia di programmazione sanitaria, a tutela della salute del cittadino e dei diritti degli operatori. Dal 2013 ho scritto 4 libri di memorie, su miei familiari, militari nella 2^ G.M. Ho organizzato eventi culturali in memoria della Cineteca di mio padre Bruno, valente cineasta tra gli anni 60/80, Ho collaborato con lui nella realizzazione dei 33 filmati girati nel comprensorio di Massa, dalla ricostruzione di episodi della Resistenza Apuolunigianese a documentari sulle cave di Carrara.