Non è normale festeggiare 87 anni se non si guarda indietro nel tempo. Se non si raccontano le luci di una volta e le storie uniche di cui Latina ha goduto.

Per farlo, questa città, diventata ormai vecchiotta e un po’ claudicante, si accomoda su una sedia e racconta a figli, nipoti e pronipoti, storie che loro non conoscono e di cui non hanno mai sentito parlare.

E quello che io voglio poter riportare è un momento magico, straordinario e importante che questa nostra città ha vissuto e che è venuto fuori per caso l’altra sera alla cena degli auguri della Lilt. Devo per forza raccontare questo personale antefatto, “motore” del ricordo. Alfredo Cecconi, coordinatore regionale della Lilt, nel salutarmi, mi ha detto…ah sei tornata da New York? E sapendo già che mia figlia e il marito sono dei ricercatori e dirigono il laboratorio di genetica al Mount Sinai di Manhattan, centro di eccellenza come pochi, mi ha ricordato un momento eccezionale che questa città ha vissuto e che è stato da tutti dimenticato. Non certamente dai protagonisti, che devono essere orgogliosi di quello che hanno fatto. Ma si sa. Gratitudine e riconoscenza sono virtù sconosciute ai più.

Alfredo Cecconi, è stato per parecchi anni presidente della Lilt provinciale. E in quella veste istituì il Premio Internazionale per la Prevenzione dei Tumori . Premio che ogni quattro anni su decisione della Sezione Scientifica della Lilt, viene assegnato a scienziati di elevato livello internazionale.

“Quando proposi al Consiglio della Lega Tumori di istituire il Premio, racconta Alfredo Cecconi, si aprì un dibattito molto serio e non furono nascoste né difficoltà né preoccupazioni. Anche per le spese cui fare fronte per un evento di così ambiziosa portata, a cominciare dalla composizione della Commissione scientifica.

Commissione che avrebbe riunito nel proprio seno personalità prestigiosissime di accertato impegno professionale e scientifico nel campo oncologico”.

E così fu. La Commissione, la cui presidenza fu affidata al Prof. Massimo Crespi, del Regina Elena di Roma, risultò composta dai professori Caputo per l’Italia, Eckardt per l’Ungheria, Englund per la Svezia e Schmael per la Germania”.

Che c’entra allora il Mount Sinai di New York? C’entra, perchè la straordinaria e autorevole commissione, individuò come vincitore l’illustre scienziato prof. Irving J.Selikoff – Direttore del Mount Sinai School of Medicine of the City University of New York.

Selikoff per 25 anni aveva avuto la costanza di seguire il “destino oncologico” di 17.800 coibentatori dello Stato di New York, per poi dichiarare al mondo la cancerogenicità dell’asbesto ( o amianto).

Partì da lì e dai suoi studi infatti la famigerata battaglia contro questo minerale assassino.

Una volta però assegnato il prestigioso premio, si trattava di convincere Selikoff a venire a Latina per ritirarlo. Immaginatevi una cosa del genere oggi.

Non fu impresa facile, infatti, Selikoff anche se individuato da una commissione scientifica rappresentativa e autorevole nel campo oncologico, prima di decidere volle approfondire i temi legati alla nascita del Polo oncologico dell’ospedale e chiese informazioni sul Registro Tumori e volle anche approfondmenti del lavoro già condotto nel vasto campo della prevenzione dei tumori. Insomma voleva essere rassicurato che venendo qui non trovasse il nulla, ma “un campo già coltivato con la pianta dell’impegno serio e costante”. E infatti accettò. E si iniziò a lavorare per la cerimonia e per la giusta accoglienza che una così alta carica della scienza mondiale richiedeva. Si approntò la sala comunale per la proiezione di filmati e diapositive, pensando quindi a una conferenza scientifica. Ma “ durante la cerimonia, ricorda ancora Cecconi, presenti le massime autorità, il prof. Selikoff, scortato dai carabinieri in alta uniforme, quando si rese conto che era lì presente idealmente tutta la comunità della Provincia pontina e del Comune capoluogo proprio per festeggiarlo, per dargli l’abbraccio riconoscente che valicava l’ambito scientifico per rappresentare un evento della popolazione, si commosse visibilmente e rinunciò a svolgere la relazione scientifica. Rivolse quindi un saluto sentito col cuore”.

“Mi rendo conto, disse, che premi così importanti vengono dati solo in parte come riconoscimento di successi individuali. Essi, infatti manifestano le idee i programmi e le intenzioni di coloro che danno il Premio. In tal senso descrivono ed onorano sia quelli che danno il Premio come colui che lo riceve.

Il Presidente Cecconi ed i suoi colleghi del Consiglio della Lega Tumori e il Presidente del’Amministrazione Provinciale, continuò, ci stanno in qualche modo annunciando la loro ferma determinazione di lavorare in stretta collaborazione con i migliori ricercatori… per accelerare le ricerche e gli sforzi che, negli anni 90, possono portare a progressi sostanziali per diminuire l’impatto dei tumori sulla popolazione. Il Premio Internazionale che mi è stato dato marca, quindi, un passo storico nella lotta contro i tumori ed io l’accetto in quanto prestigioso da un punto di vista personale e scientifico”.

Era il 24 marzo 1990. Ed era una Latina che si proponeva come Centro di scienza.

Dopo di allora, ogni quattro anni, sempre sulla base del pronunciamento di una commissione scientifica di volta in volta diversa, sono stati consegnati Premi a prestigiosissimi scienziati.

Se Selikoff quindi è partito da New York e dal suo Mount Sinai per venire qui è perchè qualcuno ha lavorato e lavorato bene per questa città, dando vita al primo polo oncologico regionale non romano che nacque grazie alla fusione di intenti della famiglia Porfiri e l’Ospedale provinciale di Latina, presieduto allora da Alfredo Cecconi. Con il supporto di Federico Calabresi, allora alla guida della Divisione di Oncologia Medica, Alfredo Cecconi, Umberto Porfiri e Maria Corsetti Porfiri diedero vita alla Sezione provinciale della Lilt. Questo sforzo comune li portò, poi, solo qualche anno più tardi alla costituzione nella nostra città di un Registro Tumori. Elementi tutti, che hanno giocato a favore per il passaggio e l’apprezzamento del Prof. Selikoff.

 


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Giornalista, scrittrice e blogger, con parecchi anni di giornalismo alle spalle. Ho iniziato a Latina Oggi, giornale appena nato e poi al Messaggero. Quindi a Roma per più di 20 anni, negli uffici stampa dei Ministri dell'Economia e Finanze e dell'Istruzione, Università e Ricerca. Qui ho diretto la redazione scientifica di Researchitaly, portale della Ricerca Internazionale. Un'esperienza unica quella di Roma, che mi ha portato a vincere importanti premi di giornalismo, come cronista, come miglior addetto stampa nella Pubblica Amministrazione e come scrittrice. L' ultimo è il premio Camilla. Mi occupo di Pari opportunità praticamente da sempre. Ho scritto libri e realizzato interviste a donne e uomini importanti. Fiera di averne fatte tre alla professoressa Rita Levi Montalcini ( compresa l'ultima concessami prima di morire), e poi a Margherita Hack, Umberto Veronesi e tanti altri, scienziati, politici, ministri, etc. Ora eccomi qui, a occuparmi di nuovo della mia città.