La Festa dei lavoratori, ma proprio di tutti ?

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La festa dei lavoratori, tutti?
In questi quasi due mesi di quarantena io, come molti altri, mi sono
ritrovata a pensare al mio futuro lavorativo.
Eh si perché purtroppo o per fortuna ho scelto un mestiere che tanto mi piace quanto non è possibile da fare in smart working.
Quindi ho passato molto del mio tempo a tenermi occupata leggendo,scrivendo, suonando, guardando serie tv e film.
Ho cominciato così a preoccuparmi: e se in un futuro gli unici lavori fattibili saranno in modalità smartworking? (Ovviamente è una visione molto catastrofica).
Questo ha fatto nascere in me una serie di processi di autocoscienza per cui, il lavoro va scelto secondo la propria passione o secondo la funzionalità?
In questo momento storico infatti i mestieri stanno litigando tra loro, per capire e far capire quali sono quelli davvero “necessari”.
E’ sempre stato un equilibrio difficile quello che regge le varie
maestranze. Purtroppo tanti lavori vengono messi da parte e valutati come “hobby”. Quello che però per qualcuno può essere un hobby, come ad esempio la musica, per qualcun altro può essere il lavoro.
D’altra parte senza qualcuno che della musica ne fa un lavoro, non esisterebbe l’altro che può usufruirne trasformandolo in passatempo quotidiano.
Molte volte nel corso della mia vita mi sono infatti ritrovata a pensare all’effettivo impatto che il mio mestiere ha nel mondo.
E il più delle volte ho pensato “niente di rilevante davvero” perché ci è sempre stato insegnato che sono i “mestieri seri” quelli ad inclinare l’asse terrestre. Noi cosiddetti artisti invece, tendiamo a muovere l’aria in pratica.
Eppure proprio grazie al mio “fare poco” durante questa quarantena, ho scoperto che è proprio il mio lavoro che può consolare la giornata andata storta di un medico o il processo andato male di un avvocato.
E così ho riflettuto su questa verità: ogni lavoro nel suo piccolo è
importante e può cambiare la vita di qualcuno, in maniera diretta o indiretta.
Lavorare dà un senso alle nostre giornate, ci motiva a fare di più e a porci obiettivi importanti.
E l’essere necessario è relativo. Ogni lavoro, se fatto con passione e buona volontà, potrà sempre cambiare la giornata di qualcuno.
Ho trovato questa poesia, che penso possa sintetizzare al meglio ciò che penso del lavoro e dei lavoratori.

Poesia di Ada Negri
Ogni fatica vale
Tutto vale. A ciascun la sua fatica
è sacra; e Dio l’accoglie; e non v’è colpo
di zappa o colpo d’ala che non sia
atto di fede. Mentre aerei sbocchi
scopre il giovane, tu vecchio, il tuo vecchio
campo coltiva, fino al giorno in cui
venga colei che uguagli ogni stanchezza
e pur l’eroe che misurò col volo
distanze d’astri, vien sepolto in terra.
Buon primo maggio a tutti, tutti, i lavoratori.

Giulia Lorusso Caputi


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