La morte di Gianmarco Pozzi a Ponza a “Chi l’Ha Visto” Chi Sa Parli

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A CHI L’HA VISTO SU RAI TRE ieri sera in grande evidenza il misterioso caso dell’estate ponzese, domenica 9 agosto. Gli investigatori stanno provando a ricostruire come è avvenuta la morte di Gianmarco Pozzi, 28enne di Frascati ex campione internazionale di kickboxing, il cui corpo è stato ritrovato senza vita sotto un intercapedine di pochi metri, a ridosso di una abitazione. Aveva una ferita alla testa: incidente, omicidio o suicidio?  Paolo, il papà, ha affermato: <Mio figlio era pieno di vita, non si è suicidato>.  I risultati dell’autopsia hanno attestato che sul corpo non vi erano segni di violenza, il tutto compatibile con una caduta. Un atleta di alto livello come Pozzi – sostengono i legali –  era in grado di attutire il colpo con le braccia. Il corpo è stato cremato, non saranno possibili ulteriori accertamenti. La sorella, recatosi sull’isola il giorno dopo, ha dichiarato di aver notato, quando gli hanno mostrato il corpo del fratello, un ematoma sulla bocca e un dente spezzato.

Il giovane, che lavorava a come responsabile alla sicurezza del noto e frequentato locale Blue Moon, stava camminando sui terrazzamenti forse per raggiungere il mare, in una zona poco abitata. Indossava solo il costume da bagno, era a torso nudo e piedi scalzi.  L’ipotesi più accreditata sembrava essere quella di un incidente, ma in pochi credono a questa pista. Per la famiglia, che si trova in vacanza a Scanno, Gianmarco è stato aggredito. Aveva litigato con qualcuno la sera precedente? Era andato a dormire alle 3 in compagnia di tre colleghi in un appartamento in via Staglio nel quartiere Santa Maria. Qualcuno lo ha visto fare colazione alle 7 in un bar del porto di Ponza.

A dare l’allarme è stato un abitante della zona. Intervistato dall’inviato di Rai 3 ha chiarito di non aver sentito e visto nulla. Da chiarire cosa sia successo al ragazzo che, forse, era da solo. Non è chiaro se fosse la prima volta che decideva di passare dai quei terrazzamenti per raggiungere il mare, se abbia scelto quel percorso ritenendo che fosse più breve, cosa impensabile per chi conosce bene Ponza. Scartata l’ipotesi che si trovasse impegnato nel parkour, lo sport acrobatico in cui si salta da un ostacolo all’altro. I famigliari hanno rivolto un accorato appello: <Chi sa parli>.  Un ragazzo che dormiva nella stanza di Gianmarco non ha risposto più al telefono dopo avere assicurato una intervista ai cronisti. Perché?

 


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Paolo Iannuccelli è nato a Correggio, provincia di Reggio Emilia, il 2 ottobre 1953, risiede a Nettuno, dopo aver vissuto per oltre cinquant'anni a Latina. Attualmente si occupa di editoria, comunicazione e sport. Una parte fondamentale e importante della sua vita è dedicata allo sport, nelle vesti di atleta, allenatore, dirigente, giornalista, organizzatore, promoter, consulente, nella pallacanestro. In carriera ha vinto sette campionati da coach, sette da presidente. Ha svolto attività di volontariato in strutture ospitanti persone in difficoltà, cercando di aiutare sempre deboli e oppressi. É membro del Panathlon Club International, del Lions Club Terre Pontine e della Unione Nazionale Veterani dello Sport. Nel basket è stato allievo di Asa Nikolic, il più grande allenatore europeo di tutti i tempi. Nel giornalismo sportivo è stato seguito da Aldo Giordani, storico telecronista Rai, fondatore e direttore della rivista Superbasket. Attualmente è presidente della Associazione Basket Latina 1968. Ha collaborato con testate giornalistiche locali e nazionali, pubblicato libri tecnici di basket e di storia, costumi e tradizioni locali Ama profondamente Latina e Ponza, la patria del cuore.