L’angolo della curiosità artistiche

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L’artista, se vuole essere del suo tempo, non si può arrestare alla realtà semplicemente, ma per mezzo di questa deve esprimere delle idee.

Giuseppe Pellizza  da Volpedo

 Nel parlare de Il romanzo di Ferrara di Giorgio Bassani, Pier Paolo Pasolini annota che il loro “maestro” Roberto Longhi, nel visitare e studiare la Cappella degli Scrovegni di Giotto, mette in risalto gli «inganni ottici» di una certa bifora aperta sul cielo, quasi finestrella di un ripostiglio. Longhi, l’insigne storico dell’arte, per primo vide in quel particolare insignificante la prima invenzione dello spazio prospettico che, in una storia della evoluzione delle forme, significa il punto di passaggio da un’epoca all’altra.

L’episodio della cena di Emmaus, riportato nel Vangelo, ha mosso la fantasia dei pittori. In particolare di Caravaggio  il cui duplice dipinto si trova a Milano presso la Pinacoteca di Brera (1606) e presso la National Gallery di Londra, e di Rembrandt  (1628) che è conservata a Parigi presso il museo Jacquemart-André.

Il grande pittore olandese Rembrandt, all’età di ventidue anni, alle prime armi, ha dipinto un Autoritratto giovanile (1628). Questa opera è di piccole dimensioni ma di grande forza magnetica, L’autoritratto colpisce perché gran parte del viso è “affogata” nell’ombra. Il tema della luce, di taglio laterale, ha ossessionato Rembrandt per tutta la vita durante la quale ha studiato la raffigurazione delle passioni e dei sentimenti,

Vincent Van Gogh (1853-1890), artista olandese negli anni della formazione dipinse i minatori del Borinage e gli zappatori per passare alle prime pitture di tessitori e contadine. Con l’arrivo a Parigi si cimentò con le nature morte con i fiori, con i paesaggi di Montmartre e con il celebre Autoritratto col cappello di feltro grigio. Quando si ricovera a Saint-Remy, presso una casa di cura per malattie mentali, dipinge tra il 1889 e il 1890 alcuni dei più importanti e sublimi capolavori, come Il seminatore, Il postino di Joseph Roulin.

Mario Sironi, sardo che visse fino a 29 anni a Roma, è stato un grande artista che dopo la guerra ha subito la damnatio memoriae, l’ostracismo della critica per essere stato un pittore fascista convinto. Negli anni Cinquanta Sironi, svuotò il suo atelier vendendo in blocco alla Galleria di Eric Estorick in South Audley Street, a Londra, circa un migliaio di disegni e altre prove. Sironi fu respinto da Giulio Carlo Argan fino alla mostra del 1985 (per il centenario della nascita del pittore) quando il critico d’arte sospese la censura e ammise la grandezza

Il celebre artista trasgressivo, Andy Warhol, al di là del suo esibizionismo mediatico e della sua straordinaria e acuta capacità di mobilitare i media con progetti seriali di forte presa psicologica e sociale, ebbe una vita interiore difficile da decifrare, in cui la dimensione dell’oltre e della pratica devozionale furono intense, persistenti. L’artista, durante il suo soggiorno a Milano, dedicò una mostra all’Ultima cena di Leonardo da Vinci.

Le principali tecniche incisorie sono: il bulino, l’acquaforte, la litografia e la xilografia Il bulino (una tecnica sviluppatasi nel XV secolo) è uno strumento composto da un’asta di metallo con la punta a becco e l’impugnatura di legno, ed è usato per incidere il disegno sulle lastre di rame. Albrecht Dűrer, nato a Norimberga, è annoverato tra gli interpreti più geniali dell’incisione da quella xilografica al bulino.

 


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