L’angolo delle curiosità artistiche

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Si usa uno specchio di vetro per guardare il viso. Si usano le opere d’arte per guardare la propria anima.                         George Bernard Shaw, scrittore irlandese

Nell’Adorazione dei Magi dipinta nella Cappella degli Scrovegni (capolavoro della pittura italiana del Trecento) a Padova, Giotto dipinge la cometa sopra il presepe come un fascio di luce e non come una stella stilizzata in cinque punte, che probabilmente è la figura naturalistica della cometa di Halley scoperta più tardi.

Nicola Pisano, il migliore scultore attivo nella seconda metà del Tredicesimo secolo. nella cattedrale di Pisa ha realizzato il suo capolavoro, il Pulpito. Fra il 1265 e il 1268 fu chiamato per partecipare alla realizzazione del monumento funebre  di  San Domenico (fondatore dell’ordine più intellettuale della Chiesa) a Bologna.

Leone X. Papa Medici nel 1515 nominò con atto ufficiale Raffaello Sanzio di Urbino Sovrintendente alle Antichità di Roma. Nel 1802 papa Pio VII Chiaramonti ha nominato lo scultore di Possagno (Treviso), Antonio Canova, Soprintendente Generale del patrimonio archeologico e artistico dello Stato Vaticano e direttore dei Musei.

Michelangelo, Tiziano, El Greco, Turner, Matisse e anche Picasso e altri artisti hanno creato capolavori di pittura e di scultura originali nella parabola cronologica declinante della loro vita.

La Natività di Caravaggio fu rubata dalla mafia nell’ottobre del 1969 dall’Oratorio di San Lorenzo di Palermo. La pala fu staccata dalla cornice e dal telaio con un lama che tagliò la tela con precisione senza intervenire sulle zone del colore. L’opera, secondo Michele Cuppone, ricercatore ed esperto del Caravaggio, non fu dipinta in Sicilia, bensì a Roma, probabilmente mentre Caravaggio lavorava nella Cappella Contarelli nella chiesa di San Luigi dei Francesi.

Antonio Canova, dopo Michelangelo, è lo scultore più ammirato e apprezzato a livello internazionale. Il fascino di Canova, secondo lo storico dell’arte Antonio Paolucci, sta «nell’essersi egli saputo mantenere in mirabile equilibrio, allo spartiacque tra due secoli, fra “idea” e “natura”, fra il classicismo di Winckelmann e la nascente sensibilità romantica di Foscolo, Byron, di Keats. Da una parte i modelli, dall’altra i sentimenti (l’amore, gli affetti, la malinconia, la mestizia) che inteneriscono i modelli e li rendono nuovi e moderni»

Affascinato dalle sculture di Canova, lo scrittore francese Stendhal ha affidato la  sua ammirazione a un giudizio rimasto proverbiale (1816): «Canova ha avuto il coraggio di non copiare i greci e di inventare una bellezza come avevano fatto i greci».

Ugo Foscolo, di fronte alla Venere italica di Canova, chiamata a sostituire agli Uffizi la Venere dei Medici, portata via da Napoleone scrisse: «Canova abbellì la sua nuova dea di quelle grazie che ispirano un non so che di tenero ma che muovono più facilmente il cuore […]. Insomma se la Venere dei Medici è bellissima dea, questo che io guardo è bellissima donna: l’una mi faceva sperare il Paradiso fuori di questo mondo e questa mi lusinga del Paradiso in questa valle di lacrime».

Pier Paolo Pasolini si chiede: «Marinetti è un enigma? Egli è facile da analizzare, facile da descrivere, facile da collocare storicamente, facile da disprezzare, facile da dimenticare, facile da riscoprire»… «La spia di quale fosse la vera realtà psicologica e culturale di Marinetti sono i suoi versi: tutti orribili dal primo all’ultimo. Non si salva neanche una parola di ciò che Marinetti ha scritto “en poète”».

 

 


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