L’angolo delle curiosità: Pier Paolo Pasolini

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Sei così ipocrita che quando l’ipocrisia ti avrà ucciso sarai all’inferno e ti crederai in paradiso.(Pier Paolo Pasolini) 

          Secondo Pier Paolo Pasolini lo sviluppo industriale dell’Italia, con il boom economico, avvenne troppo in fretta travolgendo l’identità culturale della nazione, uno «uno sviluppo senza progresso» come scrisse negli Scritti corsari.

          Nell’Epistolario completo del poeta e regista Pasolini, è possibile ricavare le aspirazioni, gli umori e le passioni e anche gli spunti polemici verso gli intellettuali del suo tempo. Franco Fortini, dopo aver ricevuto a Friburgo una copia del libretto Poesie a Casarca (in sole trecento copie) annuncia in una cartolina postale che il libro gli è piaciuto e di volerlo  recensire sulla rivista il Primato. Il giovane Pasolini scrive: «Chi potrà mai descrivere la mia gioia?», e in seguito rievocando l’episodio, dopo la recensione del critico e filologo, aggiungerà: «Ho saltato e ballato per i portici di Bologna».

          Tra le Lettere, che sono lo specchio di una vita intensa, pubblicate dall’editore Garzanti e curate da Antonella Giordano e dal cugino Nico Naldini di Pier Paolo, la missiva più importante è quella al fratello Guido, morto da partigiano nel 1945. È una lunga e dolente meditazione per il fratello, più giovane di tre anni, con cui aveva diviso tutto, ma anche una lettera a sé stesso per vivere dopo la morte.

Attraverso Pasolini (Quodlibet) è un libro autobiografico di Franco Fortini (Firenze 1917-1994) pubblicato da Einaudi nel 1993 che ripercorre tutti i momenti del rapporto dell’autore con l’amico. L’autore riporta in questa sua opera i numerosi scritti pubblicati su Pasolini dal 1952 fino all’ultima recensione che aveva fatto per il romanzo Petrolio e aggiunge altri scritti o appunti inediti trovati tra le sue carte percorrendo, anche con l’aiuto delle lettere inedite che non erano state pubblicate.

Secondo Pier Paolo Pasolini che amava e praticava il calcio nelle periferie romane «Le due ore di tifo allo stadio sono liberatorie: anche se rispetto a una morale politica o una politica moralistica sono ore qualunque ed evasive». Per lui il calcio (lo sport più seguito al mondo) era l’ultima rappresentazione sacra del nostro tempo, era rito nel fondo, anche se evasione.

Per lo scrittore, regista, autore di teatro e critico letterario, Pier Paolo Pasolini, «le canzoni hanno il potere arditamente poetico di rievocare un tempo perduto» e il cinema «non è solo un’esperienza linguistica, ma, proprio in quanto ricerca linguistica, è un’esperienza filosofica».

Per il poeta e scrittore Pier Paolo Pasolini Le forme letterarie (poesia, romanzi, teatro…) sono prodotti dell’intelligenza (anche se irrazionali, o in polemica con l’intelligenza sotto forma di logica).

 

 

 

 

 

 

 

 


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