Uno dei maggiori punti di aggregazione a Latina a fine anni Sessanta è stata la sala giochi di Flavio Ricasoli, molto frequentata dai giovani. La prima sede si trovava in via don Morosini, dove aveva operato per anni la tipografia La Sala, poi si trasferì in un locale molto più grande in via Adua. Una ripida discesa che si percorreva volentieri per raggiungere un posto seminterrato.Cosa trovavi da Ricasoli? Semplice: biliardo (stecca e boccette), calcio balilla, ping pong, flipper, circuito macchine su pista telecomandate, macchinetta palline chewing gum e altri divertimenti. Cominciai a giocare a ping pong – meglio tennistavolo – all’Oratorio Salesiano, poi ho proseguito da Ricasoli apprendendo nozioni dal mio appassionato compagno di scuola Massimo Zani, diventato un pittore affermato. Il Tennistavolo Latina vinse due scudetti tricolori nel 1988 e 1989, cominciando proprio da quella sala aperta a tutti.
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