L’eritritolo, un ottimo dolcificante ipoglucidico e ipocalorico indicato per soggetti diabetici

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L’eritritolo o butan-1,2,3,4-tetraolo, avente formula C4H10O4, è un derivato dell’idrocarburo butano C4H10, che presenta quattro gruppi ossidrili –OH. Per questo appartiene alla famiglia dei composti  polialcol o polioli o glicoli e presenta ottime proprietà edulcoranti, cioè che dolcifica senza essere uno zucchero. È un solido cristallino, inodore, di colore bianco, molto solubile in acqua, che fonde, in base al grado di purezza, a 119-123 °C. Dalla Scheda tecnica 12923 ERITRITOLO E968 di Farmalabor – Farmacisti associati (http://materie-prime.farmalabor.it/schede/23659986.PDF) risulta prodotto mediante la fermentazione del lievito Saccharomyces cerevisiae a partire dal destrosio (glucosio). La Commissione Europea per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare, a proposito di questo edulcorante, ha emesso l’emendamento(16.6.2005): Il Comitato scientifico dell’alimentazione umana (CSAU) ha valutato i dati relativi alla sicurezza dell’eritritolo ed ha emesso il suo parere in data 5 marzo 2003. Il comitato è giunto alla conclusione che possa essere autorizzato l’impiego dell’eritritolo in quanto additivo alimentare. Segnala inoltre che tale sostanza ha un potere lassativo, ma in dosi superiori agli altri polioli. L’eritritolo ha molte proprietà tecniche non edulcoranti che sono importanti in un’ampia gamma di alimenti, dai prodotti dolciari ai prodotti lattieri. Tra queste le funzioni di esaltatore di sapidità, di agente veicolante, umidificante, stabilizzante, addensante, agente di carica e sequestrante. È necessario autorizzare l’utilizzo dell’eritritolo per le stesse applicazioni alimentari degli altri polioli attualmente ammessi. Inoltre, è necessario modificare la direttiva 94/35/CE, dal momento che l’eritritolo può essere utilizzato anche a scopi edulcoranti alla stregua degli altri polioli attualmente ammessi. Nel 2006 l’EFSA – Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare l’ha valutato un additivo alimentare polivalente (2006/52/CE) con approvazione definitiva nel 2008 riconoscendone valore energetico parti a 0 Kcal/g. Esso conseguentemente si trova riportato nell’elenco degli additivi alimentari (vari), cioè tra quegli additivi che migliorano le caratteristiche sensoriali degli alimenti, con la sigla alfanumerica E968. Una ricerca  sull’effetto di una somministrazione orale di eritritolo sui livelli sierici di glucosio e insulina in soggetti sani e sulla stima dell’energia disponibile dell’eritritolo nell’uomo è riferita nel link https://www.ncbi.nlm.nih.gov/m/pubmed/8039489/. Tale studio ha portato alle seguenti conclusioni: che l’eritritolo non ha influito sui livelli sierici di glucosio, insulina o altri costituenti del siero. Più del 90% dell’eritritolo ingerito è stato assorbito in modo reale ed escreto nelle urine senza degradazione grazie alla sua piccola molecola. Questo fatto suggerisce che l’energia disponibile dell’eritritolo nell’uomo sia inferiore a 1,7 kJ/g e, quindi, minore di 0,4 Kcal/g.

L’eritritolo è un prodotto naturale presente nella frutta fermentata che, a livello industriale, è ottenuto per fermentazione microbica di amido, glucosio, saccarosio o altri zuccheri, grazie a lieviti osmofili (lieviti che crescono in ambienti ad alta pressione osmotica causata da alte concentrazioni di zuccheri) selezionati (Moniliella pollinis). Esso, avendo un potere dolcificante tra il 70-80% del saccarosio (lo zucchero usato in cucina), è alternativo ad esso. È facilmente digeribile, non ha effetti collaterali e presenta sia l’indice glicemico che l’indice insulinico nulli. Ciò lo rende adatto per soggetti a rischio o malati di diabete perché sostituisce lo zucchero (saccarosio) nei regimi ipoglucidici e ipocalorici in genere; può essere usato come dolcificante in preparati liquidi e solidi, prodotti da forno e bevande. Grazie alla presenza dei quattro ossidrili –OH ha proprietà antiossidanti, risulta protettivo per le membrane cellulari e non favorisce la carie dentaria (tooth-friendly).

Francesco Giuliano


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Giuliano Francesco, siciliano d’origine ma latinense d’adozione, ha una laurea magistrale in Chimica conseguita all’Università di Catania dopo la maturità classica presso il Liceo Gorgia di Lentini. Già docente di Chimica e Tecnologie Chimiche negli istituti statali, Supervisore di tirocinio e docente a contratto di Didattica della chimica presso la SSIS dell’Università RomaTre, cogliendo i “difetti” della scuola italiana, si fa fautore della Terza cultura, movimento internazionale che tende ad unificare la cultura umanistica con quella scientifica. È autore di diversi romanzi: I sassi di Kasmenai (Ed. Il foglio,2008), Come fumo nell’aria (Prospettiva ed.,2010), Il cercatore di tramonti (Ed. Il foglio,2011), L’intrepido alchimista (romanzo storico - Sensoinverso ed.,2014), Sulle ali dell’immaginazione (NarrativAracne, 2016, per il quale ottiene il Premio Internazionale Magna Grecia 2017), La ricerca (NarrativAracne – ContempoRagni,2018), Sul sentiero dell’origano selvatico (NarrativAracne – Ragno Riflesso, 2020). È anche autore di libri di poesie: M’accorsi d’amarti (2014), Quando bellezza m’appare (2015), Ragione e Sentimento (2016), Voglio lasciare traccia (2017), Tra albori e crepuscoli (2018), Parlar vorrei con te (2019), Migra il pensiero mio (2020), selezionati ed editi tutti dalla Libreria Editrice Urso. Pubblica recensioni di film e articoli scientifici in riviste cartacee CnS-La Chimica nella Scuola (SCI), in la Chimica e l’Industria (SCI) e in Scienze e Ricerche (A. I. L.). Membro del Comitato Scientifico del Primo Premio Nazionale di Editoria Universitaria, è anche componente della Giuria di Sala del Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica 2018 e 2019/Giacarlo Dosi. Ha ricevuto il Premio Internazionale Magna Grecia 2017 (Letteratura scientifica) per il romanzo Sulle ali dell’immaginazione, Aracne – NarrativAracne (2016).