Nella giornata di ieri, Sermoneta ha reso omaggio all’Unità d’Italia, alle Forze Armate e ai Caduti di tutte le guerre, con la deposizione di una corona d’alloro al monumento ai caduti.

Presenti i rappresentanti delle forze dell’ordine, gli amministratori comunali, l’associazione nazionale carabinieri di Sermoneta, la Protezione civile, le associazioni, i centri anziani, i parroci Don Leonardo Pompei e Don Rosario Barsi, la cittadinanza, gli studenti della classe V della scuola primaria del centro storico dell’Istituto comprensivo Donna Lelia Caetani.

“Un 4 novembre che capita in un momento storico difficile, con due guerre in corso a poca distanza da noi, che finora hanno mietuto migliaia di morti”, ha detto il sindaco Giuseppina Giovannoli nel suo intervento. “Per questo il 4 novembre non ha solo una importanza storica, ma soprattutto morale: celebrare la ricorrenza della pace che vince sulla guerra. Perché ogni guerra rappresenta una sconfitta: lo ha ribadito anche pochi giorni fa il Papa”.

Gli studenti hanno letto l’articolo 11 della Costituzione: l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa e come risoluzione delle controversie internazionali. “Mantenere unita e in pace la nostra nazione non spetta solo alle forze armate: la pace è una conquista che si consolida ogni giorno, nelle nostre famiglie, sui luoghi di lavoro, a scuola, nei luoghi della politica, ovunque si costruisce amore per la vita e per la democrazia”, ha aggiunto il sindaco.

“Non ci sono solo i diritti ma, prima di tutto, ci sono i doveri che ognuno di noi ha nei confronti della propria comunità: rispettare le leggi e le regole della normale convivenza civile; rispettare il prossimo; rispettare l’ambiente in cui viviamo; accettare chi è in difficoltà; aiutare chi ha bisogno. Ci sono comportamenti quotidiani che si nutrono di illegalità, furberie, soprusi. Comportamenti che forse non faranno mai scoppiare una guerra vicino a noi, ma che condiziona in peggio la nostra società”.

Infine, l’omaggio al monumento sul quale sono riportati i nomi dei cittadini di Sermoneta che hanno dato la vita per la pace, e sul quale è stato deposto l’elmetto del soldato Belisario Calvani da parte della nipote. La conclusione è stata affidata ai bambini, che hanno detto in coro: “Basta con le guerre, lasciateci in pace”.


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