“Nutrire la vita” svelate le regole d’oro per restare sani e autonomi

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Si è tenuto ieri (Lunedì 23 settembre) in una gremita sala De Pasquale, al secondo piano del palazzo comunale di Latina, il convegno “Nutrire la vita. Strategie per un’età matura e anziana in salute e autonomia”. Dopo i saluti istituzionali i lavori sono proseguiti accendendo i riflettori su una delle patologie neurodegenerative e progressive che spaventa di più in assoluto, l’Alzheimer. Letale e silenzioso colpisce sempre più persone e ad oggi non esiste ancora una cura definitiva che consenta di prevenire e arginare il problema. Il morbo di Alzheimer è esploso negli ultimi 20 anni a causa del progressivo invecchiamento della popolazione, in Italia le persone colpite sono oltre 600mila. Nella maggioranza dei casi la malattia si presenta dopo i 70 anni ma esiste un Alzheimer precoce che si manifesta invece tra i 35 e i 60 anni. Le cause sono ancora ignote. Esistono però diversi fattori di rischio che sono la genetica, ma anche l’ipertensione, il colesterolo alto, l’abuso di droghe, alcol e fumo, una dieta sbagliata e l’esposizione continuata a fitofarmaci utilizzati nell’agricoltura. L’Alzheimer non è normalmente una malattia ereditaria se non in rari casi stimati intorno all’1%. Ma invecchiare bene si può, intervenendo precocemente con l’adozione di abitudini positive. Osservare una dieta alimentare equilibrata associata ad esercizio fisico è il segreto dello star bene. L’attività fisica svolge un ruolo fondamentale all’interno di un invecchiamento sano, dal momento che favorisce la salute ed il benessere attraverso il mantenimento di tono muscolare, la mobilità delle articolazioni, la coordinazione e l’equilibrio, con effetti benefici anche su metabolismo e pressione sanguigna. In linea generale, si possono già ottenere benefici importanti con una semplice camminata a passo sostenuto di trenta minuti (non necessariamente continuativi) al giorno, per almeno tre volte la settimana. Importante anche stimolare la mente con semplici attività, praticare hobbies, leggere o prendersi cura di un piccolo orto. Sempre secondo la ricerca scientifica, le relazioni sociali hanno un impatto sulla salute fisica paragonabile a quello determinato dalla pressione sanguigna, dal fumo, dall’attività fisica e dall’obesità. Le relazioni sociali infatti, fanno parte della lista dei fattori che proteggono dal rischio di ammalarsi. Fra i relatori anche il vice presidente dell’Ordine dei Medici di Latina Rita Salvatori che ha presentato la figura del neuropsichiatra ed anatomopatologo udinese Gaetano Perusini, da sempre legato alla patologia tanto che il nome esteso del morbo è AlzheimerPerusini. “La percentuale dell’Alzheimer a carattere familiare, ad insorgenza precoce, è circa il 25% rispetto alle altre forme – ha precisato la Salvatori – è quindi importante avere dei punti di riferimento precisi e facendo affidamento al medico di famiglia si possono individuare le figure professionali più idonee”. L’incontro, nel circuito Rete Città Sane dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, rivolto ai cittadini e agli operatori sanitari, ha goduto del patrocinio del Comune di Latina, della ASL, dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Latina e della Sipnei Lazio.


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