LATINA – Salme stipate nelle celle frigorifere del Goretti, la denuncia della Miele: «Problemi segnalati da anni, anche prima della pandemia, e mai risolti da Coletta e Lbc». Ancora una volta l’amministrazione Coletta si sveglia tardi, a tempo abbondantemente scaduto, per prendere in considerazione problematiche note e purtroppo incancrenite in qiesta citta’, nonostante di primaria importanza. Mi riferisco ovviamente alla triste vicenda delle” salme in eccesso ” nelle celle frigorifere dell’ospedale Santa Maria Goretti. E’ stata di recente pubblicata una delibera di giunta che esplicita che l’emergenza sanitaria pandemica ha aumentato la richiesta di servizi sanitari e cimitariali e che per tale ragione si necessita di soluzioni ulteriori da trovare. Al netto del fatto che purtroppo tutto ciò dichiarato in delibera riguardo le conseguenze sanotarie da covid 19 risponde a verità, devo comunque denunciare che già nell’ ormai lontano 2018 segnalai la questione dell’insufficenza delle celle frigorifere in obitorio proprio analizzando il nostro nosocomio e valutandone l’insufficenza di spazi e servizi rispetto alla popolazione comunale e provinciale.; ergo uno stato emergianziale già era in essere.Infatti il” tema salme ” fu anche oggetto di una commissione Ambiente da me rischiesta: e la data 4 giugno 2018 va notata bene, perché già oltre due anni fa la situazione gravosa era dimostrata documentalmente e pubblicamente. Il comune di Latina già dopo poco tempo dall’insediamento era stato contattato e aveva incontrato la ASL per “legalizzare “attraverso una convenzione l’uso della camera mortuaria dell’ospedale santa maria goretti, convenzione inviata il 16 settembre 2017 e che ad oggi ancora sembra non sia stata sottoscritta e che prevedeva un accordo economico da quantizzare per l’uso che il nostro ente fa della camera mortuaria. Uso per noi piu’ che obbligato visto che la sala mortuaria del cimitero di Latina da allora ad oggi non è amcora messa a disposizione dei cittadini. E pensare che gia in sede di commissione venni rassicurata del fatto che se ne sarebbe rispristinato l’utilizzo per risparmiare denaro pubblico e garantire dignità nei servizi. Oggi, solo a causa di una Pandemia mondiale, l’amministrazione guidata da Damiano Coletta si rende conto di quanto denunciato anche dalla sottoscritta. Ma dove stavano il sindaco, il suo assessore e i consiglieri della maggioranza di Latina Bene Comune in questi anni?

Il ruolo dei consiglieri comunali nelle commissoni in questa governance è stato effettivamente marginale se dopo due anni leggo uma delibera di indirizzo di giunta per rispondere all’emrgenza pandemica, per un tema a cui indirizzi e spunti per pianificare un lavoro di restituzione di dignita alle salme ,spesso anche sovrapposte nelle stesse celle frigorifere, è stato dato da tempo. Senza considerare che più volte ho evidenziato le difficoltà legate anche anche per quei corpi , non reclamati dalle famiglie e quindi spesso giacenti con altri per giorni e giorni nelle medesime celle, altra condizione questa di aggravamento economico a scapito del comune.Mi permangono , pertanto molti dubbi sul modus operandi di questa ammimostrazione visto che due anni fa venni rassicurata del fatto che il sindaco e gli assessori competenti si sarebbero attivati , anzi già erano all’opera , sia per fare una convenzione con la Asl, sia per far funzionare una camera mortuaria del cimitero comunale,anche provvisoria. Oggi nulla di tutto questo è stato fatto. La lettura del documento di indirizzo pubblicata sull’albo pretorio, mi conferma che o si continua ad operare in risposta alle emergenze o perche siamo a fine mandato; ma “ una città dei diritti ” non la si scopre durante una pandemia mondiale. Durante l’emergenza ci si accorge però di quanto siano importanti programmazione lungimiranza e rete, si’ da rendere giustizia ai morti per i quali si è dimostrato rispetto da vivi.

Lo afferma in una nota la consigliera comunale del Laboratorio Identità Futuro Giovanna Miele


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