Scrittore, poeta, giornalista e tante altre cose. Scalfari ci lascia una grande eredità. Non è mai stato di parte, ma era un vero socialista, non è mai stato, nè comunista, nè democristiano. Era scolastico, mai superficiale. Non era credente, ma cercava la verità e aveva una spiritualità laica. Ha incontrato tante volte Papa Francesco per capire se potesse avvicinarsi a Dio. Aveva sempre un punto di equilibrio, era sempre critico, ma aperto. E’ stato un pezzo importante del nostro Paese. Ebbe sempre come base la criticità e l’amore per la dialettica.
Direttore dell’Espresso. Ricordo quel formato lenzuolo, in bianco e nero,che mio padre, Sebastiano, conservava quando si trattava di inchieste scottanti. Poi inventò Repubblica e prese piede tra le nuove generazioni, tra “i sessantottini “. E Repubblica divenne il giornale della modernità, del riformismo. Fu un nuovo modo di fare il giornale e mise in crisi “Paese Sera”, che fu all’epoca una novità e un modo aggressivo e fresco di porre le notizie. Scalfari, proprio in queste ore, ci ricorda che non ci sono verità assolute e che la Politica è una missione alta e non becera, come oggi qualcuno l’ha ridotta. Ecco perchè amava i giovani e il lascito che lascia alle nuove generazioni è la memoria del tempo, che è stato e che non può essere cancellato e che resta di grande insegnamento per le generazioni future.
News-24.it è una testata giornalistica indipendente che non riceve alcun finanziamento pubblico. Se ti piace il nostro lavoro e vuoi aiutarci nella nostra missione puoi offrici un caffè facendo una donazione, te ne saremo estremamente grati.