Svolta storica: Sabaudia  lago pubblico?  Bazzurro, erede Scalfati, ha dichiarato finora non smentito , la consegna spontanea del lago di Sabaudia al demanio dello Stato. Quello che dall’amministrazione Tavanti  dagli anni sessanta del secolo scorso noi, denominati allora Giovani Turchi, ci ripromettemmo di fare, recuperando alla mano pubblica tutto ciò che di natura  le apparteneva. Allora era lo Stato in causa perché fosse accertato il demanio marittimo o quello idrico. Va riconosciuto che con stadi altalenanti dopo vari round Giulio Scalfati ne uscì vincitore e di fronte all’esito negativo per il pubblico l’unica possibilità restava una pronuncia legislativa. Entrando in Parlamento nel 1976 mi misi all’opera per sensibilizzare i colleghi finchè nel 1994 avvenne la svolta con me ancora deputato. Con la legge Galli dal nome del suo relatore fu sancito che tutte le acque superficiali e sotterranee erano pubbliche, motivazione ribadita dalla Corte costituzionale rigettando i ricorsi presentati. Da allora in tutte le sedi abbiamo espresso la preferenza per una soluzione ponte che mentre vedeva il lago passare di comune intesa alla mano pubblica creava le condizioni di rilancio delle attività del lago a partire da una radicale azione di risanamento per la messa in sicurezza, contro le esondazioni inquinanti dal lago, di tutto il litorale. Inutile dire che la svolta green in tutta Europa è un passaggio storico da non perdere. Non a caso invitammo per le europee Davide Sassoli e  lo impegnammo grazie agli orientamenti europei a restituire il lago alla mano pubblica e progettare una serie di interventi di risanamento e di sviluppo. Contro l’insensibilità e perfino gli insulti non abbiamo mai smesso di perseguire il pubblico interesse sempre tendendo la mano per favorire una dignitosa intesa, evitando una riedizione del Gattopardo in salsa pontina. C’è gloria per tutti gli uomini di buona volontà passati, presenti e futuri. Intanto sento il dovere di ringraziare il Senatore Moscardelli, costantemente vicino esponendosi con una interrogazione che richiamava il Ministro per l’ambiente all’attuazione della legge Galli e disattesa la richiesta, secondando l’evasività della struttura rispetto al riesame, trasformava l’interrogazione in mozione sottoscritta da una trentina di senatori, equivalente se approvata, ad una sfiducia. Finita la legislatura il senatore Moscardelli,  come primo firmatario insieme con noi, in forma di esposto si è rivolto alla Corte dei Conti per  procurato danno erariale  non avendo acquisito il bene eseguendo la legge Galli. In questa azione di riscatto dei diritti della comunità si è distinto il segretario PD Amedeo Bianchi che già da consigliere comunale aveva costretto i colleghi a pronunciarsi  sui due temi prioritari della pericolosità dell’ampliamento del porto di Anzio (voto unanime)e dell’applicazione della legge Galli acquisendo alla mano pubblica i l’assistenzal lago di Sabaudia (delibera bocciata). Ricordata a titolo gratuito l’assistenza legale da parte dell’Avvocato Curatolo, dulcis in fundo mi preme ricordare che tutta l’azione si è giovata dell’apporto senza risparmio del già più volte sindaco e vice presidente della provincia Nello Ialongo nella triplice veste di amministratore e di tecnico-scientifico

Rodolfo Carelli ( Già Parlamentare della Repubblica )


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