SERMONETA – Riceviamo e pubblichiamo una nota del Consigliere Comunale di Sermoneta, Alessandro Antonnicola sulla richiesta per il titolo di Città. Lo scorso consiglio comunale tenutosi in data 27/1 1/2019, tra i punti all’ordine del giorno vi era la richiesta di concessione del titolo “Città di Sermoneta”, proposta ed avanzata dalla maggioranza, ai sensi dell’art. 1 8 del D. Lgs. n 0 267/’OO, c.d. ‘V.U.E.L..
Detto articolo recita: “Il titolo di Città può essere concesso con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro dell ‘Interno, ai comuni insigni per ricordi, monumenti storici e per I ‘attuale importanza”.
ln sede di Commissione. Cultura, Servizi Sociali e Turismo del 21/1 1/201 9, propedeutica all’istanzà, lo scrivente rappresentò l’esisteirza di punti critici in seno a tale richiesta: l ) che il Comune non aveva i requisiti previsti dall’art. 18 del Testo Unico Enti Locali L. 267/2000 (si legga la relazione predisposta dalla maggioranza a suffragio della richiesta di concessione del titolo); 2) in che misura il titolo di Città possa incidere (economicamente, culturalmente, socialmente) sul tessuto sociale; 3) soprattutto veniva evidenziato come all ‘iniziativa proposta, non vi era stato minimamente predisposto ed allegato un preventivo dei costi da sostenere in caso di accoglimento dell’istanza.
Invero l’ipotetica concessione del titolo di Città di Sermoneta allo stato lascia il tempo che trova. L’appellativo di Città non incide sulla figura del paese, ma è da intendersi solo come un titolo “nobiliare”, di cui nessuno se ne accorgerà.
I requisiti individuati dalla maggioranza al fine di giustificare l’istanza, non sono, a parere dello scrivente, idonei a sostenere il riconoscimento: non abbiamo insigni ricordi; i monumenti storici sono sporadici e di non eccezionale valore – pregio; non si ravvisa quale sia “l ‘attuale importanza” del Comune, in questo moniento storico.
Il titolo di Città, non crea alcun vantaggio economico e/o di immagine. Salvo rari casi, difficilmente ci si accorge e si nota quando si accede ad un paese, se esso sia un comune o sia fregiato del titolo di città, comunque il titolo non determina alcun distinguo con gli altri enti locali.
Ma la maggioranza, fatto grave ed indicatore della leggerezza con cui si gestisce la res pubblica, non si è minimamente preoccupata di prevedere e quantificare i costi, anche in maniera approssimativa, che il Comune dovrebbe affrontare nel caso in cui Sermoneta venisse “fregiata” del titolo di Città. Dovranno essere sostituite tutte le insegne del Comune (da Comune di Sermoneta, a Città di Sermoneta) su tutto il territorio comunale; il fregio, ossia l’emblema che lo raffigura; il gonfalone, ossia le bandiere del Comune (ovunque siano esposte), dovrà essere sostituito; ai mezzi comunali dovranno essere sostituite le scritte apposte sugli stessi; tutti i timbri del Comune, dovranno essere sostituiti; le stesse divise dei Vigili dovranno essere riviste; la cancelleria comunale (cartelline, fogli, carte di identità, stemmi) dovrà essere sostituita; la pseudo stele posta alla rotonda di B.ta Carrara, dovrà essere rivista. Gli stessi privati che hanno partecipato alla gestione dei beni pubblici (parchi, rotatorie, aiuole) dovranno rivedere le tabelle da loro apposte sui beni presi in cura.
Si ritiene quindi che dei costi, per quanto si voglia minimizzare, si dovranno afT1’ontare. Con quale vantaggio? Quale è o sarà il ritorno di immagine ed economico del paese? A queste domande, l’amministrazione Giovannoli non ha dato alcuna risposta, a dire che in seguito verranno valutati i costi (!).
Ancora una volta si cerca di alzare una cortina di fumo per non affrontare i seri problelni del Conoune: parcheggi; cura del vercle; viabilità. Se il titolo di Città dovesse risolvere questi l’)roblemi, ben venga.


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