Tre anni fa la scomparsa degli alpinisti Daniele Nardi e Tom Ballard sul Nanga Pargat

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Tre anni fa il 25 febbaraio ci lasciva l’alpinista e l’amico Daniele Nardi. Lo ricordiamo con sue parole: ‘Mi
piacerebbe essere ricordato come un ragazzo che ha provato a fare una cosa incredibile, impossibile, che non si è arreso e, se non dovessi tornare, il messaggio che arriva a mio figlio sia questo: non fermarti, non arrenderti, datti da fare, perché il mondo ha bisogno di persone migliori che facciano sì che la pace sia una realtà e non soltanto un’idea. Vale la pena farlo.»
Daniele Nardi e Tom Ballard Il 29 dicembre 2019 giungono al campo base, ai piedi del Nanga Parbat.
Il 5 gennaio il gruppo raggiunge il campo 2 a 5.100 m s.l.m., nonostante una temperatura di -25 °C, mentre il 9 gennaio viene raggiunto il campo 3 a 5.725 m s.l.m. sotto lo sperone Mummery. Dopo cinque giorni trascorsi per l’acclimatamento il 16 gennaio Daniele e Tom arrivano a quota 6.200 m s.l.m. Una perturbazione interrompe l’ascesa per settimane, dato anche il rischio di valanghe. Il 22 febbraio Daniele e Tom partono dal campo base, arrivando fino al campo 2. Il giorno successivo raggiungono direttamente il campo 4, proseguendo poi fino a quota 7.300 m s.l.m., per poi ridiscendere al C4 a causa del maltempo devastante. Il 25 febbraio si perdono definitivamente i contatti radio. Dopo un primo sorvolo avvenuto il 28 febbraio con esito negativo, viene deciso di prelevare quattro alpinisti esperti che si trovavano sul K2, tra cui il basco Alex Txikon, e di aviotrasportarli sul Nanga Parbat. Il 6 marzo vengono avvistati con un teleobiettivo i corpi senza vita di Daniele e Tom legati a delle corde fisse. Sconcerto tra i familiari, i tanti amici ed estimatori di Nardi e Ballard, due eccellenti alpinisti che hanno sempre sostenuto pubblicamente e con diverse modalità progetti sociali, economici ed ambientali in linea con i propri principi e valori. Due ragazzi in grado di coniugare l’ etica individuale e sociale a una naturale disponibilità a donare con ideali profondi. Hanno sempre pensato al rispetto dell’ambiente, all’uso razionale e consapevole delle risorse messe a disposizione del nostro pianeta, rendendoli unici e amati profondamente. Il lato umano di Nardi e Ballard è stato sempre contrassegnato da una forte identità al servizio della gente, dei poveri e più bisognosi, grazie a continue missioni umanitarie. Hanno evidenziato una naturale disponbilità a elargire, specialmente ai bambini, con cultura diventata filosofia di vita.


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Paolo Iannuccelli è nato a Correggio, provincia di Reggio Emilia, il 2 ottobre 1953, risiede a Nettuno, dopo aver vissuto per oltre cinquant'anni a Latina. Attualmente si occupa di editoria, comunicazione e sport. Una parte fondamentale e importante della sua vita è dedicata allo sport, nelle vesti di atleta, allenatore, dirigente, giornalista, organizzatore, promoter, consulente, nella pallacanestro. In carriera ha vinto sette campionati da coach, sette da presidente. Ha svolto attività di volontariato in strutture ospitanti persone in difficoltà, cercando di aiutare sempre deboli e oppressi. É membro del Panathlon Club International, del Lions Club Terre Pontine e della Unione Nazionale Veterani dello Sport. Nel basket è stato allievo di Asa Nikolic, il più grande allenatore europeo di tutti i tempi. Nel giornalismo sportivo è stato seguito da Aldo Giordani, storico telecronista Rai, fondatore e direttore della rivista Superbasket. Attualmente è presidente della Associazione Basket Latina 1968. Ha collaborato con testate giornalistiche locali e nazionali, pubblicato libri tecnici di basket e di storia, costumi e tradizioni locali Ama profondamente Latina e Ponza, la patria del cuore.