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Chiara Silvano
Chiara Silvano

La terza tappa del nostro viaggio nelle nuove tendenze dell’arte è ancora nella bella Italia, nello specifico facciamo tappa a Venezia con Chiara Silvano che ci delizia con un autoritratto.

Nel 2003 la Silvano si è laureata in Pittura d’Arte al Wimbledon College of Art di Londra. Dopo alcuni mesi, trascorsi all’Ecole des Beaux Arts de Nantes, in Francia, è tornata in Italia dove nel 2007 ha conseguito un master in arti visive.

Ha esposto principalmente in Germania e la sua prima mostra personale a Passau aveva il nome di “Il peso della leggerezza”. È molto interessata al modo in cui l’arte interagisce con la vita reale, diventando la traccia dei nostri modi di essere emotivi.  Vede l’arte come uno specchio che riflette la nostra visione interiore e sembra usarla come un diario di viaggio. Utilizza spesso tessuti e le piace aggiungere piccoli ricami ai suoi dipinti.

La sua arte è familiare e la sua opera Motherhood ci coccola, ci avvolge. Lo sguardo dell’artista, che si ritrae nell’opera, è penetrante ed è il particolare su cui si posa immediatamente l’occhio dell’osservatore. Da lì, come presi da un vortice, ci si ritrova ad esplorare l’opera e si comprende perché l’opera risulta essere così familiare. Chiara è ispirata dalla verità delle cose, della vita, dalla semplicità della quotidianità, e dal calore degli affetti: l’artista afferma “È un dipinto a olio su tela, ma ultimamente ho aggiunto un tessuto che aveva mia nonna. Aveva una grande borsa piena di tessuti diversi che comprava in giro, ed era bello giocarci quando ero piccola”.

Chiara Silvano – Motherhood

Chiara possiede inoltre due talenti, quello pittorico che è evidente e quello comunicativo. La molteplicità degli oggetti che coprono il corpo della donna e la richiesta di aiuto nei suoi occhi, che lascia sulla pelle un brivido, ci fanno comprendere in maniera immediata il messaggio “La maternità è un autoritratto, ma vuole essere uno specchio per molte donne diverse che potrebbero essere sopraffatte dalla loro maternità e sentirsi sprofondare”.

Per questo, come afferma l’artista stessa, la sua arte ha la qualità di fare da specchio, riflettere le emozioni, i sentimenti più puri delle persone.  Encomiabile e l’uso dei colori, lo stile di chiara si può collocare nella scia dell’arte surreale che associa alla tecnica del collage.

“Ho iniziato ad aggiungere anche qualche piccolo ricamo sulle mie tele, trovando l’effetto visivo piuttosto interessante e apprezzando molto l’atto del ricamo stesso: è lento e i miei pensieri riescono a rallentare con esso. È come meditare. Mi piace molto anche il collage. Mi piace creare una superficie che permetta agli occhi di muoversi: il nostro mondo reale è fatto di cose che si trovano lì per caso ma con una loro armonia e questo è ben rappresentato dalla tecnica del collage”.


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Classe ’96, laureata in Management dei beni culturali presso l’università di Macerata. La carriera universitaria e lavorativa mi hanno formata nella scrittura online e giornalistica. Appassionata di arte e spettacolo. In continua formazione nel campo del marketing e della comunicazione.