Una giornata per le 140 vittime del Moby Prince, da 30 anni senza giustizia. Forte la mancanza di Loris Rispoli

Ieri una commovente giornata per i 30 anni dalla tragedia ancora senza giustizia

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Foto Pietro Pacciardi

LIVORNO – Fin dalla mattina di ieri il Comune di Livorno e la Regione hanno voluto commemorare questo amaro anniversario, i 30 anni dalla tragedia del Moby Prince, il più grande disastro per la Marina Mercantile dal dopo guerra. Presenti il Governatore Giani, il presidente del Consiglio Regionale Antonio Mazzeo, il sindaco Luca Salvetti, il Senatore Gregorio De Falco, il Deputato Andrea Romano e il Deputato Francesco Berti.
“L’impegno che negli anni ha distinto le associazioni dei familiari rappresenta un valore civico e concorre a perseguire un bene comune” fa sapere in questo anniversario il presidente della Repubblica Sergio Matterella, perché Livorno e l’Italia non possono dimenticare, né smettere di cercare la verità.
Moltissime le persone presenti per una vicenda molto sentita dalla città.

Le persone alla cerimonio svoltasi all’Andana degli Anelli

La giornata ha toccato il momento massimo della commozione all’Andana degli Anelli, per la deposizione del cuscino di rose donato dal Presidente Mattarella e della corona di alloro sulla lapide che riporta i nomi delle 140 vittime. Molto sentita la lettura dei nomi: “Più conosci i familiari e più ti rendi conto di quante vite spezzate ingiustamente, persone che avevano i loro sogni, le loro idee, i loro progetti. Cercheremo sempre per dare almeno la povera consolazione della giustizia ai loro familiari” dichiara Eugenio Giani a latere della cerimonia.

Il presidente Giani al lancio della rosa in mare – foto Pietro Pacciardi

Dopo la lettura la giornata è culminata con il lancio di 30 rose rosse in mare, in ricordo degli anni trascorsi da una ferita profonda per Livorno e per l’Italia intera.

Forte, quest’anno, l’assenza di Loris Rispoli, il fratello di Liana Rispoli, una splendida ragazza che lavorava alla boutique del Moby Prince e che quella notte si è portata via a soli 29 anni. Con i suoi capelli sempre scompigliati, il suo baffo distintivo e l’immancabile maglia “io sono 141”, Loris è la locomotiva della verità, la sua assenza, quest’anno, getta vuoto nel vuoto.

Dalla pagina Facebook di Loris Rispoli

Il fratello di Liana non ha mai smesso di cercare giustizia in questa tragedia oscura. Sempre tormentato da due interrogativi: La nave era conforme? I soccorsi perché non sono intervenuti e perché lo hanno fatto così tardi?
Loris è il presidente e fondatore dell’associazione “Io sono 141”, che insieme all’associazione “10 aprile” (fondata dal figlio del comandante Ugo Chessa, Angelo Chessa) cerca incessantemente giustizia. Loris è ricoverato in ospedale e per la prima volta in 30 anni è mancato alla cerimonia.

Foto Pietro Pacciardi

 

 


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Giovane studente toscano, aspirante giurista italo francese, attualmente vivo a Parigi. Nonostante la distanza fisica non ho perso di vista il mio territorio, verso il quale nutro un interesse atavico. Appassionato di scrittura sin dalla più tenera età, al momento gestisco la sezione toscana della testata oltre ad altre collaborazioni sporadiche.