Dal 23 novembre al 29 novembre presso la Galleria Antiquaria Mondo Antico a Via Ancona n. 30, a Roma si terrà la mostra gli acquarelli di Giuseppe Zingaretti e gli oli di Nicoletta Sciannameo
Inaugurazione il 23 novembre alle 16.
Giuseppe Zingaretti un artista romano con una formazione classica, che trova la sua vocazione nella pittura ad acquerello dopo aver studiato sotto maestri come il padre Antonio, ritrattista, e il francescano Ugolino da Belluno.
La svolta della carriera di Zingaretti sarebbe stata ispirata dalla visione degli acquerelli di Ettore Roesler Franz, un importante pittore romano noto per le sue opere che documentano con dettagli lirici la Roma sparita. Questa fascinazione per la tecnica ad acqua evidenzia una sensibilità per la trasparenza, il colore e la capacità narrativa propria di questa tecnica.
Nicoletta Sciannameo è un’artista poliedrica e versatile, caratterizzata da una profonda spinta creativa che si traduce in un costante dialogo tra innovazione e tradizione. La sua arte, ispirata sia dalla sperimentazione di nuovi materiali e tecniche sia da un ritorno consapevole al passato e alle radici classiche, rappresenta una fusione armoniosa tra l’estetica contemporanea e l’eredità dei grandi maestri del passato.
Autodidatta fin dall’età di 13 anni, Sciannameo ha sviluppato una sensibilità artistica unica che riflette la sua curiosità e il desiderio di esplorare il mondo dell’arte in tutte le sue forme. Dopo aver frequentato il Liceo Scientifico Carlo Jucci di Rieti, ha intrapreso un percorso accademico all’Università “La Sapienza” di Roma, laureandosi in Architettura. Durante i suoi studi, ha approfondito le sue conoscenze artistiche sotto la guida di illustri professori come Carmine Benincasa e Achille Bonito Oliva, esperti in Storia dell’Arte, e ha sviluppato una solida formazione teorica con una tesi in Storia dell’Architettura diretta dal Prof. Arnaldo Bruschi.
Le opere di Sciannameo, presenti in collezioni private sia in Italia sia all’estero, testimoniano la sua capacità di fondere sensibilità estetica e ricerca culturale, confermandola come una figura significativa nel panorama artistico contemporaneo.
La “pittura a pennellate rapide e irregolari” suggerisce l’influenza dell’impressionismo o di correnti artistiche successive come l’espressionismo, in cui la rapidità del gesto pittorico viene usata per catturare il movimento e la fugacità della luce. Questo approccio valorizza la “spontaneità” degli artisti e la “cambiabilità della luce”, mostrando un legame stretto con la realtà effimera delle cose, piuttosto che una riproduzione fedele e statica.
L’uso di colori “puri” e la “tavolozza vivace” portano l’arte a un nuovo livello di intensità cromatica, dove il colore non è più un mezzo per imitare la realtà, ma diventa protagonista, capace di evocare emozioni forti e un’esperienza visiva unica. Le “tonalità accese e vivaci” fanno pensare a una pittura che esplora la potenza espressiva del colore, un aspetto che è stato fondamentale nelle opere di molti artisti moderni, come Van Gogh o gli espressionisti, che usavano il colore per esprimere la loro visione soggettiva della realtà.
Le “perspective inedite” e la “violenza” delle zone d’ombra che “squarciano” le prospettive danno una sensazione di frattura, di una visione che va oltre la rappresentazione tradizionale. Qui, il colore non si limita a definire le forme, ma agisce come una forza che scuote e trasforma l’immagine, con un impatto visivo che può essere paragonato a un “ferita inquietante” che turba la percezione del mondo.
In questo tipo di pittura, l’atto di dipingere diventa una vera e propria “azione”, un’espressione di forza e vitalità che rompe con la tradizione figurativa, proponendo un linguaggio nuovo e audace.
Questa capacità è attribuita a uno “sguardo straordinariamente acuto”, una sensibilità particolare che permette al pittore di cogliere e reinterpretare la realtà, enfatizzando il dinamismo della composizione e il gioco tra segno e colore. Particolarmente interessante è il riferimento alla cromia, che, quando si intensifica in tonalità accese e si espande in ampie campiture, suggerisce un approccio espressivo più libero e gestuale, capace di evocare sensazioni più immediate e viscerali.
Il richiamo all’equilibrio compositivo come fonte di apprezzamento estetico sottolinea infine come la tensione tra l’espressività del segno e la strutturazione formale sia una componente essenziale di queste opere. Questo approccio ricorda gli sviluppi di movimenti artistici moderni e contemporanei, nei quali il linguaggio visivo si fa sempre più autonomo rispetto alla rappresentazione tradizionale.
Alessandra Trotta
(Giornalista e scrittrice)
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