LATINA – Alle ore 13 circa di domenica 27 agosto un detenuto egiziano della casa circondariale di Latina ha aggredito e minacciato per futili motivi il sovrintendente capo di polizia penitenziaria di sorveglianza generale con un punteruolo di 17 cm alla gola.

Successivamente è stato ripristinato l’ordine e la sicurezza dell’istituto, nell’ultimo periodo messa a dura prova da una serie di episodi collegati, grazie all’intervento sul posto della locale squadra di intervento la quale, insieme al personale presente, con professionalità, abnegazione ed alto senso del dovere, ha provveduto a riportare tutto alla normalità.

«La carenza nel Lazio è di circa 836 unità di Polizia Penitenziaria – unità mancanti della Polizia Penitenziaria a Latina sono circa -40 unità (tutti i ruoli) mentre il sovraffollamento del carcere di Latina è + 46 detenuti, 123 detenuti presenti su 77 posti disponibili» si legge in una nota della Fns Cisl: «Tali numeri fanno comprendere che è impossibile garantire i diritti al personale – quotidianamente violati, basti pensare alle turnazioni effettuate dal personale di polizia penitenziaria oltre le sei ore  previste – si va sulle 8 o anche 10 ore continuative  in un piantonamento ospedaliero –  piantonamento di otto ore a turno in ospedale al reparto SPDC di un internato che non sarà di semplice soluzione visti i lunghi tempi di attesa delle REMS. – poiché se non vi è un tangibile incremento di personale l’impatto lavorativo si aggraverà ulteriormente. Questo episodio evidenzia in maniera chiara come a nulla siano valsi gli allarmi sulla necessità di rinforzare il contingente poiché si è impossibilitati a gestire senza un numero congruo di personale i detenuti facinorosi.

Occorre  garantire e porre in sicurezza il personale di Polizia Penitenziaria, dato che la responsabilità è in capo al datore di lavoro ed alla stessa amministrazione ed è bene ricordare che con tutto ciò non è mai mancato da parte della Polizia Penitenziaria la dedizione a svolgere il proprio mandato istituzionale, garantendo la sicurezza non solo delle carceri ma di tutta la comunità.

Per la Fns Cisl Lazio occorrono urgenti e radicali interventi perchè il personale è stremato e così non si può continuare, servono ora come non mai solo atti concreti».


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