Sentenza di non luogo a procedere per alcuni membri del Movimento 9 dicembre Forconi, perché il fatto non sussiste. Nessuna reale volontà di far arrestare parlamentari e addirittura il presidente della Repubblica, per ripristinare la democrazia, come incitava il manifesto del movimento, guidato dal pontino Danilo Calvani.

Al tribunale di Latina si è tenuta l’udienza preliminare, davanti al giudice Mario La Rosa. Indagati nel procedimento erano Francesco Puttilli, Paolo De Nardi, Renzo Vizzini e Gualtiero Rossati. I loro avvocati difensori hanno argomentato come non ci fosse nulla di penalmente perseguibile, dietro quella che è stata definita semplicemente una ideologia. Poi hanno chiesto il non luogo a procedere.

Gli indagati erano accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere, per aver creato un’associazione dedita a fatti di violenza, coordinati da Danilo Calvani e dall’ex generale dei carabinieri, Antonio Pappalardo, e per aver elaborato un documento nel quale si ipotizzava appunto l’“adempimento” diretto da parte dei cittadini per l’arresto di parlamentari e cariche istituzionali. Al documento era allegata una lista di politici, divisa per regione. L’istigazione alla violenza sarebbe avvenuta, sempre secondo l’accusa, anche sui social.
Che fine hanno fatto Calvani e il generale Pappalardo? Si sono sciolti come neve al sole.I Forconi erano un po’ folcloristici ed ora sono un pallido ricordo, che fa sorridere.


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