Un’altra Pasqua, l’ennesima, contraddistinta dal sangue.

Il bilancio è tragico: 300 morti ed oltre 500 feriti, in Sri Lanka. Fedeli, turisti delle più diverse nazionalità.

Jason Burke, corrispondente britannico dell’autorevole “The Guardian”, ha rilevato come le autorità del paese sapessero da ben dieci giorni l’ora ed il luogo dove si sarebbe scatenata la furia assassina dei terroristi islamici.

Già, il terrorismo islamico, quel mostro che almeno dal 2001 ha mostrato al mondo il suo volto terribile e mortifero con le immagini devastanti delle torri gemelle sgretolarsi come castelli di sabbia, in questi anni non s’è mai fermato.

La Pasqua del 2018, ad esempio, non è certo stata priva di morti. Attacchi terroristici di matrice islamica, infatti, si sono avuti in Burkina, Nigeria, Filippine, Pakistan, Egitto.

Non che gli anni addietro fossero stati meno cruenti. Un po’ di date: il 5 febbraio 2019 in Nigeria, gli estremisti di Boko Haram, attaccano un seminario cattolico.

Nel gennaio del 2019 nelle Filippine, a Jolo, 20 morti nella Cattedrale di Nostra Signora del Monte Carmelo.

Domenica delle Palme, anno di grazia 2017. In Egitto si contano 23 morti.

27 marzo 2016, in Yemen, sono 75 i morti, di cui 30 bambini.

Ora, se volessi continuare a stilare il calendario della morte ad opera dei terroristi islamici in cui sono caduti cattolici senza avere nessuna colpa, non finiremmo più.

E certo, si dice, i terroristi non rappresentano tutto l’Islam. La cosa appare tanto ovvia quanto banale, e però credo sia incontestabile che, nel mondo, a fronte di tanto bene seminato dalla Chiesa con progetti, missioni, carità ed opere , assistiamo ad una fredda furia omicida da parte di balordi che all’Islam ed ai suoi testi sacri fanno certo riferimento. Manipolandoli, usandoli? Può essere, ma tant’è.

Ricordo quando a Firenze, in una classe di bambini elementare o media, si portarono dei dolcetti. Qualcuno, fra cui un ragazzo islamico, assaggiò un biscottino al marsala. Gli piacque molto, così tanto che una volta tornato a casa raccontò la bontà di quel biscotto al marsala agli islamici genitori. I quali, inferociti, si precipitarono a scuola furiosi, e chiesero – e tragicamente ottennero- la rimozione del Crocifisso e di ogni altro simbolo che appartenesse alla religione cattolica.

Per non parlare di quante Donne, tante , davvero troppe, hanno perso la vita o son state lapidate ché volevano vivere all’occidentale, possibilmente senza velo.

La sinistra politicamente corretta se soltanto t’azzardi a dire queste cose , come se fosse ancora di moda il Politburo comunista, è sempre pronta ad accusarti di razzismo, di islamofobia, di indegnità morale.

Siamo arrivati al paradosso che non si può dire o scrivere la verità, come nei peggiori regimi illiberali. Si dirà, ma se la situazione è questa, cos’è che si dovrebbe fare? Per il “che fare” esiste o dovrebbe esistere la Politica la quale mi sembra che, su temi capitali come questi che investono il futuro dell’Occidente, la butti in caciara da una parte e dall’altra.

Intanto il sangue dei cristiani scorre veloce ed inesorabile mentre in ogni dove sorgono nuove Moschee.

Allah Akbar!


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Sono laureato in Scienza della Politica con tesi dal titolo: ”L’eccezionale: Storia istituzionale della V Repubblica francese”. Socialista liberale libertario e radicale. Mi sono sempre occupato di politica e comunicazione politica collaborando a campagne elettorali e referendarie. Ho sempre avuto una passione per il giornalismo d’opinione e in News-24 ho trovato un approdo naturale dove poter esprimere liberamente le mie idee anche se non coincidono sempre con la linea editoriale della testata. Ma questo è il sale della democrazia e il bello della libertà d’opinione.