“Be Colourblind”

di Sergio Salvatori

Un’importante esposizione si sta svolgendo alla Galleria Loft, nella città finlandese di Nokia, e avrà termine a fine settembre 2024. Il critico d’arte Massimo Scaringella spiega che il filo conduttore che lega le opere composte in questa mostra dal titolo: “Be Colourblind” (Essere daltonico) da Gregory de la Haba artista statunitense e Hannu Palosou artista finlandese per la prima volta insieme in un processo creativo, inusuale e complesso.

L’essere che non è più colui per il quale si alternano il giorno e la notte o si misurano le vicinanze e le lontananze. Egli è ora posto come cosa  tra le cose, infinitamente solo. Tutto ciò che accomuna persone e cose si è ritratto in una comune profondità di cui si nutrono le radici di tutto quello che cresce” (Rainer Maria Rilke).

C’è in queste parole l’intuizione di un essere che si mostra ai nostri occhi attraverso ciò che potremmo chiamare “paesaggio umano” essenza della natura. Una natura della quale noi stessi siamo parte ma che ci trascende immensamente. Una primordialità ed essenzialità dell’animo umano non solo esteriore ma più fortemente interiore, in cui la consapevolezza del nostro rapporto con la realtà  preme e ci assedia fuori e dentro di noi. Quindi si tratta di una ricerca in noi stessi dell’urgenza di mostrare uno strato profondo di passione e di sensi, felicità e tormento. Come dimensione in cui si compie e si consuma interamente la parabola della nostra esistenza in questa terra. Non è forse vero che il valore più grande e singolare dell’arte sta nel suo essere il mezzo  nel quale si trovano e si incontrano il mondo e la forma? In realtà essi vivono, fianco a fianco, quasi ignari l’uno dell’altro, e in un quadro, un edificio, una sinfonia, in una parola, nell’arte sembrano unirsi per così dire  in una più elevata verità  che l’essenza dell’opera creativa rivela”.

Il titolo: “ Be Colourblind” (Essere daltonico) in questo caso può sembrare fuorviante ma solo apparentemente. Il professor Scaringella continua dal testo che ci parla dalla pagina: “Nell’ambito dell’arte essere ‘colourblind’, può anche significare superare le barriere estetiche tradizionali. Gli artisti possono esplorare combinazioni insolite di colori, tecniche e materiali per rompere con le convenzioni e sfidare le aspettative del pubblico. Ed è ciò che hanno fatto i due artisti riunendosi in un unico studio e producendo un certo numero di opere a quattro mani. Pur partendo da basi diverse dal punto di vista della loro espressione creativa, infatti Gregory de la Haba ha da sempre indagato le espressioni estetiche della Graffiti Art ricomponendole come memoria del vissuto; mentre Hannu Palosuo ha rivisitato da sempre le potenzialità di una pittura della memoria. Ed è proprio la “memoria” è stato il filo conduttore che ha unito la costruzione delle opere a quattro mani. Gregory de la Haba riprende da foto scattate sui muri e porte coperte da graffiti, luoghi degradati dello spaccio, spazi in via di distruzione, come il pavimento dello studio di Rothko, nella “Grande Mela”. Queste immagini sono riportate su tela ad alta definizione  ed è su queste che interviene Gregory con i suoi stencil e successivamente con la pittura e/o il collage o spesso anche con la scrittura di colori brillante in puro stile graffitista. Su questi lavori, che, come dicevamo, ricordano la memoria di una città vissuta Hannu Palosuo è intervenuto dipingendo le sue note sagome di “Fiori”, ma in questo caso, rigorosamente monocromatici a risaltare anche qui la memoria dell’artista  che da sempre ha elaborato le sue opere sull’idea di visioni spazio-temporali ancorate ai flashback, sbiaditi come nelle vecchie foto di famiglia. Si può ben dire che lavorando con la memoria sugli spazi  vitali dell’umanità, la città per Gregory de la Haba e gli ambienti in cui viviamo o dove sono vissuti i nostri avi dipinte da Hannu Palosuo, la sintesi tra due stili estetici diversi diventa un concetto ricco e multiforme sul divenire dell’arte che li ha portati all’annullamento della differenziazione tecnica in cui solitamente si divide per facilità la dicotomia dell’arte; con a mio avviso un risultato visivo e concettuale notevole.

In questa esposizione non ci sono solo opere a quattro mani ma ognuno dei due artisti ha voluto presentare un nucleo di opere per far conoscere meglio il suo lavoro e la sua linea espressiva.

In questi lavori Gregory de la Haba elabora un tenace e paziente rincorrersi del segno sulla superficie della tela creando specifici elementi  che delimitano lo spazio. La grande specificità del suo linguaggio creativo sta dunque in un uso sapiente del colore e della luce intesa come sintesi digitale. Il colore e la luce sono gli elementi principali della visione: l’occhio umano percepisce inizialmente la luce e i colori, dopo di che, attraverso la sua capacità di elaborazione cerebrale distingue le forme e lo spazio in cui sono collocate. E’ evidentemente un mago del segno che può essere pittorico, grafico o polimaterico, ma che sempre lascia una traccia. …

Hannu Palosuo ha dipinto in questo ultimo periodo nature morte su tela da sacco di caffé brasiliano, che richiamano ricordi di viaggi esotici lontani nel tempo. In questi lavori siano essi figure umane, sedie, vasi di fiori è sempre riconoscibile l’importanza del colore, molto evidente come strumento  di delimitazione delle forme e del suo contenuto scenico. Il soggetto deve descrivere lo spazio ingombrandolo. I gialli solari, i rossi infuocati, i verdi naturali, i blu cobalto che sembrano dipinti dal vento che li trascina sulla tela, i grigi che compongono la prospettiva e rimandano alle tracce del passato, sono elementi della natura umana che ci trasciniamo dentro di noi. Opere pensate dal di dentro e che generano un rapporto tra l’arte e la vita entrando in relazione con il tessuto sociale a cui apparteniamo”. …


News-24.it è una testata giornalistica indipendente che non riceve alcun finanziamento pubblico. Se ti piace il nostro lavoro e vuoi aiutarci nella nostra missione puoi offrici un caffè facendo una donazione, te ne saremo estremamente grati.