LATINA – Nel corso del Consiglio Comunale odierno il Gruppo Consiliare di Latina nel Cuore ha espresso il suo voto contrario al Bilancio di Previsione e al DUP. Lo dichiarano in una nota i Consiglieri Comunali di Latina nel Cuore On. Vincenzo Zaccheo, Dino Iavarone, Renzo Scalco e Mario Faticoni.

Già in passato ho definito questa amministrazione campione di iniquità fiscale” ha esordito Vincenzo Zaccheo durante la seduta: “Tant’è che il 43% dei cittadini paga i tributi per servizi non resi o carenti, mentre il restante 57% non paga determinando, quindi, un accantonamento al fondo di dubbia esigibilità. È una fotografia impietosa che determina uno squilibrio sociale ed una carenza nei servizi, mentre quei pochi che vengono erogati non sono certo all’altezza della prima città del Lazio dopo Roma Capitale. Inoltre, mettendo a confronto il rendiconto del 2018, del 2019 e del 2021, risulta evidente la discrepanza tra le politiche di programmazione e quelle di gestione o, più semplicemente, tra quanto viene previsto – soprattutto in termini di competenza – e quanto poi effettivamente a rendiconto, viene accertato, impegnato, incassato e pagato. Tale divario, che ricorre in tutta la legislatura Coletta, è sintomatico di un impianto previsionale inattendibile ed incongruente e che purtroppo è concretamente visibile nella condizione economica in cui versa la città”.

Se dalla giunta Coletta affermano che il parere dei Revisori dei Conti è positivo, tale relazione ci dice molto di più: l’equilibrio di parte corrente è infatti raggiunta tramite l’avanzo di amministrazione presunto. Il fondo cassa alla fine dell’esercizio al 31 dicembre è maggiore del saldo iniziale: il comune, nella sua accezione economica, è un’azienda di erogazione di servizi che finisce l’esercizio con un fondo cassa maggiore di quello iniziale, una cosa assolutamente fuori dal normale. Facendo un paragone con una realtà interna alla provincia il comune di Latina, che per abitanti è all’incirca una volta e mezza rispetto ad Aprilia, ha entrate accertate del Titolo I (96 mln) più del doppio rispetto al secondo (44 mln). Quest’ultimo riscuote il 90% del titolo I, mentre Latina solo il 52%” ha aggiunto il Consigliere Mario Faticoni.

In sostanza, vengono meno principi cardine della contabilità armonizzata, come l’attendibilità e la coerenza. Vi è disarmonia fra le previsioni e le rendicontazioni e fra il bilancio di previsione e il DUP” ha proseguito Zaccheo: “Nel DUP 2022-2024 è stato praticamente impiantato il PNRR, un copia e incolla di tutti gli obiettivi strategici del Piano Nazionale Di Ripresa E Resilienza, dalla digitalizzazione innovazione, cultura e turismo, alla rivoluzione verde, transizione ecologica, infrastrutture per una mobilità sostenibile, all’istruzione e ricerca, alla inclusione e coesione alla salute, ai borghi, ai giovani e alla è alla parità di genere. Un’ambiziosa articolazione dell’attività strategica dell’Amministrazione: peccato che questa non riesca nemmeno a spendere le risorse per l’inclusione sociale, per la messa in sicurezza di infrastrutture e scuole, per i non autosufficienti, per la promozione sociale, per le opere di urbanizzazione primaria e secondaria, per i giovani, per la formazione e per la mobilità sostenibile, distraendo risorse e facendo decadere i termini per i finanziamenti ottenuti – vedi gli oltre 6 milioni di euro per la messa in sicurezza delle scuole persi!”.

Per non parlare del Centenario” ha proseguito Zaccheo, “il cui comitato di esperti per la programmazione storico-culturale è stato inserito tra gli obiettivi strategici ma il cui capitolo di bilancio non c’è: ciliegina sulla torta, poi, la convinzione di questa amministrazione di avviare nel 2023 la candidatura di Latina quale Capitale Europea della Cultura senza sapere nemmeno che, dopo l’assegnazione a Matera nel 2019, l’Italia potrà sperare in una ricandidatura soltanto nel 2033.

Appare evidente come Latina sia ad un passo dal baratro. Già in tempi non sospetti avevo parlato di pre-dissesto: d’altronde, a suggerirci questa triste chiave di lettura sono i 6 bilanci di previsione, i conti consuntivi, la relazione della Corte dei Conti e dei Revisori. L’amministrazione Coletta ha più volte ripetuto, come una stanca cantilena, che il Comune di Latina avrebbe “i conti in ordine”, ma ciò non si traduce automaticamente né in un bilancio sano, né conferisce l’anima ad un calcolo aritmetico molto arido. Questo bilancio di previsione, pieno di somme di dubbia esigibilità, vincolate, è privo di una prospettiva futura per la città e per questo motivo ci siamo opposti” ha chiosato Zaccheo.


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Laurea triennale in "Scienze della comunicazione e dell'informazione" presso Università degli Studi Roma TRE. Laurea Specialistica in "Media, Comunicazione digitale e Giornalismo" presso Università La Sapienza di Roma. Aspirante giornalista e addetto stampa presso vari enti locali, scrivo di cronaca, politica, società e sport.