LATINA – I militari dei Nas dell’Italia centrale – nel corso di un servizio coordinato disposto nella seconda metà di settembre dal Gruppo Carabinieri per la Tutela della Salute di Roma – hanno effettuato mirati controlli presso centri e associazioni sportive, palestre, piscine e ambulatori al fine di garantire il rispetto della normativa vigente in merito al rilascio di certificati medici per lo svolgimento di attività sportiva.

Nel corso delle numerose ispezioni, finalizzate alla tutela della salute e della sicurezza degli atleti e degli sportivi in generale, è stato verificato il possesso e la regolarità dei certificati di idoneità degli iscritti e frequentatori degli impianti sportivi, accertando l’adeguatezza generale delle strutture e l’eventuale presenza di locali adibiti a studio medico in assenza delle previste comunicazioni alle Autorità competenti; la presenza, regolare manutenzione e revisione del “DAE” (Defibrillatore Automatico Esterno) e l’adozione di misure protettive e preventive connesse ai rischi per la presenza del batterio della “legionella”.

In particolare, i Nas di Latina hanno passato al setaccio complessivamente 56 associazioni sportive dilettantistiche attive sul territorio pontino: 16 le violazioni accertate, di cui 1 palestra oggetto di provvedimento di chiusura per mancanza del titolo autorizzativo, e un’altra di provvedimento di sospensione per l’assenza del defibrillatore nello svolgimento di attività sportiva e irregolarità nella certificazione medica di alcuni iscritti.

Altri 8 centri sportivi sono stati proposti per la chiusura dovuta alla mancanza / omessa manutenzione del defibrillatore. 21 in tutto le violazioni amministrative contestate, per un ammontare di 19.000 €, principalmente riconducibili al mancato possesso, da parte dei responsabili legali degli impianti sportivi, dei certificati medici dei propri iscritti e per aver attivato studi medici privi di autorizzazione.

Nel frusinate, gli operanti hanno contestato sanzioni amministrative per 12.000 € per un altro caso di attivazione, all’interno di una palestra, di uno studio medico ove venivano erogate prestazioni sanitarie, in assenza delle previste comunicazioni alle Autorità Sanitarie e Amministrative competenti.


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