LATINA – Nel primo pomeriggio di ieri, 10 marzo, l’avvocato Simone di Leginio, il legale che assiste Codici ed altre tre Associazioni di tutela dei consumatori nella causa dinanzi al TAR introdotta da Ipogeo contro il Comune di Latina sulla irretroattività degli effetti del regolamento approvato dal Consiglio comunale di Latina il 22 dicembre 2008, ha comunicato che la causa è stata assunta in decisione.

Questo significa che entro pochi mesi (presumibilmente da due a tre) il TAR si pronuncerà nel merito della questione che, Codici lo ricorda, riguarda la battaglia che sta conducendo da diversi anni per tutelare quelli che ritiene essere i diritti dei cittadini concessionari di sepolture a veder rispettate le norme che vigevano all’epoca della sepoltura dei propri cari, mentre Ipogeo, con una interpretazione non condivisa ne’ da Codici ne’ dalle altre tre associazioni, ritiene, che tali norme possano essere applicate retroattivamente rispetto al momento della concessione della sepoltura.

Codici auspica che la sentenza del TAR faccia finalmente chiarezza su un tema che ha provocato e sta ancora provocando viva preoccupazione nei cittadini interessati, molti dei quali hanno sborsato somme non indifferenti per evitare che i resti mortali dei propri defunti finissero nell’ossario comune.

Codice, infine, si augura che, dopo la lettera aperta inviata a tutti i Consiglieri comunali il 1° marzo, sia evitato un ulteriore danno ai concessionari di sepolture a decorrere dal 1939, in quanto l’attuale formulazione del nuovo regolamento di polizia mortuaria, che dovrebbe essere votato prossimamente, prevede persino che sia considerata di soli 30 anni la durata della maggior parte delle sepolture assegnate a partire dal regolamento del Podestà, attribuendo loro la temporaneità della concessione invece che la perpetuità, e ciò, sostanzialmente, qualora i cittadini non siano più in possesso del contratto.


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