LATINA – Si è svolto nella giornata di ieri, presso il Consiglio di Stato, Quinta Sezione, un altro capitolo della diatriba tra le Associazioni a Tutela dei Consumatori, il Comune e la IPOGEO: l’argomento, l’annosa questione delle concessioni cimiteriali. La richiesta di Ipogeo nasce dalla lettera del 25 marzo 2020 del Comune di Latina, con cui si comunicava alle Associazioni e a Ipogeo che l’Amministrazione considerava non valido il Regolamento del 2008 allegato al Progetto e comunque non applicabile retroattivamente. I cittadini venivano così invitati a non rispondere alle richieste del Gestore per i costi della manutenzione e per le contestate scadenze della concessione ai privati in attesa della revisione attualmente allo studio e si invitavano le Associazioni tutte, qualora lo avessero ritenuto opportuno, ad informare i cittadini della sopracitata lettera.

Le Associazioni CODACONS, FEDERCONSUMATORI, ASSOCONSITALIA e CODICI hanno però fatto di più. Si sono costituite in giudizio come parte civile, contro la IPOGEO ed oggi rivendicano un successo importantissimo per tutta la cittadinanza. L’IPOGEO nella camera di consiglio del giudizio cautelare ha rinunciato alla sospensiva; in altri termini resta valida la diffida del Comune fino a giudizio di merito che si avrà a settembre 2022. Il gestore cimiteriale non potrà più chiedere alcuna estumulazione o rinnovo contrattuale fino a settembre 2022.

«Con questa nostra nuova azione – spiegano i consumatori – proviamo nuovamente a far capire all’amministrazione di oggi e futura che le problematiche dei servizi tutti, debbono essere affrontate anche con le Associazioni dei consumatori, che più di altri hanno una puntuale ed oggettiva visione della realtà. La legga nazionale 244/2007 ce ne dà la possibilità e le realtà locali devono iniziare a prenderne attoIl cimitero ne è un esempio eclatante. Quattro lunghi anni che ci hanno visto incalzare l’attuale amministrazione del Comune di Latina, fino ad arrivare ad un Regolamento, che se non perfettamente condiviso getta le basi per il dibattito sulla Carta dei Servizi. Ed ancora la partita è ancora tutta da giocare se si parla dell’intero quadro economico ed è lì che dovremo nuovamente farci trovare pronti per tutelare gli interessi dei cittadini al di fuori di ogni colore politico. Ci auspichiamo, quindi, che la questione si risolva definitivamente, mettendo la parola “fine” ad una diatriba che va avanti da anni».


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